Fascista è chi fascista fa

Pubblicato il 10 Giugno 2019 alle 15:19 Autore: Nicolò Zuliani

Siccome con mia grande gioia gli articoli dove cerco di incitare al dialogo sono quelli che fanno incazzare più gente, oggi parleremo del regine fascista in cui siamo sprofondati: quello di Berlusconi, un regime strisciante (Repubblica). Somiglia a Mussolini (L’Espresso). Con lui rinasce il fascismo (Il Guardian).

Scusate, dicevo: il regime fascista imposto da Mario Monti: con lui eravamo in un quasi regime (Il Giornale). È come Mussolini (Il FQ). Ha agito con più potere di quello fascista (Berlusconi, sul FQ).

Renzi, scusate. Renzi è… era l’ancien regime (Il Primato Nazionale), con tendenze autoritarie (Il Giornale) Renzi e Mussolini, un confronto (Il FQ). Diciamocelo: Renzi è come Mussolini.

Ma in realtà parlavo del M5S, l’anticamera della dittatura (Il Giornale). Sono fascisti e basta (Murgia, vabbè). Ed eccoci finalmente a parlare di Salvini, con cui si respira aria di Weimar (Il Post), pre fascismo (Huffington post), nuovo fascismo (Vanity Fair), il fascismo è di nuovo tra noi (Linkiesta).

Craxi ritratto da Forattini

Possiamo dunque dichiarare senza tema di smentita che qualsiasi persona al governo è la reincarnazione di Mussolini, un tizio morto settant’anni fa quando nemmeno esisteva la televisione. Stranamente, però, per strada non ci sono camicie nere o la MVSN che girano con manganelli e olio di ricino, non c’è il sabato fascista, non c’è il saluto al Duce nelle classi, non ci sono omicidi a sfondo politico, carcerazioni, esecuzioni, la gente non è obbligata a tesserarsi pena restare disoccupata. Ci sono i sindaci invece dei Podestà. Il voto è ancora segreto e possono votare tutti, non solo i 21enni che pagano almeno 100 lire d’imposte. I funzionari pubblici non vengono allontanati se rifiutano di prestare giuramento a Salvini. Non ci sono nemmeno intellettuali che incitano alla guerra colonialista. Questa neonata RSI somiglia tanto alla solita Italia.

“Ma oggi hanno picchiato”

A Cremona, durante un comizio di Salvini, un tizio ha esposto il cartello “ama il prossimo tuo” ed è stato ravanato di botte. E non è manco la prima volta. Tempo fa i leghisti hanno picchiato un marocchino, hanno picchiato i camerieri albanesi, poi hanno preso a testate un egiziano di 13 anni. Uno ha anche puntato la pistola contro un immigrato, in piena stazione centrale. E ve la ricordate quella serie di aggressioni con armi ad aria compressa? E poi quello più importante: Luca Traini, ex candidato alla Lega che ha sparato: per fortuna non è morto nessuno.

Questo li rende fascisti?


Se il metro con cui si misura il fascismo sono le aggressioni, allora, c’è solo da scegliere per chi tifare; i banchetti della Lega vengono assaltati a Padova, a Lecce, a Olbia, a Firenze, a Parma. Li aggrediscono con l’accetta, con la cintura di cuoio, coi caschi da moto, coi coltelli da cucina. Li pestano mentre sono nei bar, mentre fanno fotografie, a volte fino a mandarli all’ospedale. E vi ricordate le botte che si prese Borghezio? Poi l’han preso a pugni anche a Torino. E ai leghisti hanno anche messo due bombe: per fortuna anche qui non è morto nessuno.

Questo li rende fascisti?


Forse è fascista chiunque non la pensi come noi, e nel qual caso saremo pronti a usare metodi fascisti per reprimerlo. Come ha scritto Tommaso Cerno, noi italiani siamo fascisti dentro e ci piace pure, perché ci impedisce di realizzare che il fascismo è un metodo, non uno schieramento politico, e ci permette di autoassolverci mentre aggrediamo i nostri concittadini di schieramenti o tifoserie differenti.

O chi si permette di farcelo notare, rovinandoci la retorica dei buoni contro i cattivi.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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