Costo spese legali per causa persa: chi paga e compensazione spese

Pubblicato il 14 Giugno 2019 alle 13:54 Autore: Claudio Garau

Come funziona il meccanismo per il pagamento del costo spese legali, in caso di causa persa? Come funziona la regola della compensazione?

Costo spese legali per causa persa: chi paga e compensazione spese
Costo spese legali per causa persa: chi paga e compensazione spese

Vediamo come il giudice si attiva, nella sentenza che chiude la causa innanzi a lui pendente, al fine di regolare il pagamento delle spese legali. Cerchiamo di capire, quindi, chi paga e come funziona il meccanismo di compensazione spese.

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Costo spese legali: il principio generale della soccombenza

Prima di affrontare la questione dell’eventuale compensazione delle spese legali, vediamo la regola generale della cosiddetta soccombenza, di cui all’art. 91 del Codice di Procedura Civile. In sostanza, tramite essa, la parte che perde la causa dovrà pagare (anche) le spese sostenute dalla parte vittoriosa (spese per avvocato, contributo unificato, perizie ecc.). Sarà cioè una sua responsabilità. La finalità è che la necessità di ricorrere al giudice e ai costi di una causa, non deve tornare a danno di chi ha ragione. Se questa è la regola generale, sono però molti i casi di non rigorosa applicazione.

Talvolta infatti il magistrato può, di sua spontanea volontà, escludere la restituzione delle spese, nel caso queste siano ritenute superflue o eccessive. È vero però anche che se la regola della soccombenza può essere derogata, è altrettanto vero che il giudice può renderne l’applicazione ancora più rigorosa, quasi ad assumere i connotati tipici di un risarcimento danni (come, ad esempio, nel caso della cosiddetta lite temeraria, di cui all’art. 96 del Codice di Procedura Civile). Vediamo ora, come funziona la regola della compensazione delle spese, che ha un utilizzo pratico tutt’altro che raro.

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La regola della compensazione: come funziona?

Come accennato, ci sono svariate circostanze in cui il giudice, invece di seguire la regola generale suddetta, preferisce disporre la cosiddetta compensazione (totale o parziale) delle spese di lite tra le parti del giudizio. Occorre però che il giudice motivi in modo accurato il perché della sua decisione.

Solitamente, il magistrato applicherà la compensazione laddove le domande delle parti siano accolte soltanto in parte, oppure anche nelle circostanze in cui una parte sia decisamente svantaggiata rispetto all’altra, dal punto di vista delle risorse finanziarie. In quest’ultimo caso, pensiamo ad esempio a quelle cause in cui un privato fa causa ad una banca o ad una grande azienda. In tutte queste ipotesi, se vi sarà restituzione delle spese, essa al massimo sarà soltanto parziale.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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