Reddito di cittadinanza 2019: quasi il 40% prendeva il reddito di inclusione

Pubblicato il 25 Giugno 2019 alle 17:13 Autore: Giuseppe Spadaro

Reddito di cittadinanza, una parte dei beneficiari già percepiva il reddito di inclusione col Governo Gentiloni. Cosa manca al via definitivo del RdC

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Reddito di cittadinanza 2019: quasi il 40% prendeva il reddito di inclusione

Il reddito di cittadinanza ed il reddito di inclusione sono in parte sovrapponibili. Almeno come soggetti destinatari delle due misure (di cui una non più attiva). Anche per questo c’è chi, nei mesi passati, tra le opposizioni ha chiesto che anziché un impianto normativo completamente nuovo come quello del RdC approvato col decreto n. 4/2019 ci potesse essere una estensione dei criteri per la platea di potenziali beneficiari del cosiddetto Rei in modo soddisfare più richieste mettendo a disposizione maggiori risorse.

Reddito di cittadinanza, percentuale di sovrapposizione tra beneficiari Rei e RdC

In termini percentuale è pari al 37%. In entrambi i casi l’obiettivo è il contrasto alla povertà. Del totale di 674 mila famiglie che, a fine maggio, hanno avuto accesso al RdC 248 mila percepivano il reddito di inclusione (Rei), la misura di contrasto alla povertà varata dal governo di Paolo Gentiloni. Per la precisione delle 248 mila famiglie ci sono da distinguere i 5 mila nuclei familiari che possono oggi contare sulla pensione di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza, il rodaggio

I numeri del RdC sono maggiori. Infatti il reddito di inclusione ha interessato 462 mila famiglie per un totale di 1,3 milioni di individui. Mentre per la misura ideata e introdotta dal Governo Conte ci sono già al momento platee più estese. Rispetto al Rei del Governo Gentiloni, con il Reddito di Cittadinanza si intende mettere a punto un meccanismo che faciliti la ricerca del lavoro da parte di chi è inoccupato o disoccupato. Con qualche ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti il governo sta avviando le varie fasi che comprendono lo start delle attività dei navigator, la ricognizione dei centri per l’impiego e le disponibilità da parte dei beneficiari di ore da mettere a disposizione per la formazione. In modo da aprire la strada verso l’accesso al lavoro.

I ritardi e cosa manca per l’ok definitivo al sistema del RdC

A mettere in risalto i ritardi è Il Sole 24 Ore. Il quotidiano economico scrive che “il decreto firmato dal ministro Luigi Di Maio con l’assegnazione delle risorse per le complessive 5.600 assunzioni delle Regioni e il potenziamento infrastrutturale dei centri per l’impiego è ancora alla Corte dei Conti”. E c’è da definire l’intesa tra le regioni e l’Anpal che deve passare da una apposita convenzione che ancora non è stata sottoscritta. “Senza questa intesa, ha spiegato lo stesso presidente Anpal, Domenico Parisi, non si potrà procedere alla contrattualizzazione dei navigator”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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