Legge 104: verbale revisione no, cosa significa e perché è scritto

Pubblicato il 2 Luglio 2019 alle 12:57 Autore: Guglielmo Sano

Legge 104: in caso di menomazioni o patologie soggette ad aggravamento non è necessario sottoporsi a un accertamento della permanenza dell’handicap

Legge 104: verbale revisione no, cosa significa e perché è scritto
Legge 104: verbale revisione no, cosa significa e perché è scritto

La visita di revisione per coloro che sono titolari di Legge 104 non è sempre obbligatoria. Infatti, in caso di menomazioni o patologie stabilizzate o soggette ad aggravamento non è necessario sottoporsi ad un accertamento della permanenza dell’handicap.

Legge 104: chi è esonerato dalla visita di revisione

Quali sono nello specifico le patologie per cui non è necessario sottoporsi alla visita di accertamento della permanenza dell’handicap? Innanzitutto, l’insufficienza cardiaca in IV classe NHYA refrettaria alla terapia, poi l’insufficienza respiratoria con ossigenoterapia o ventilazione meccanica continua. Neanche il deficit totale dell’udito congenito o insorto nella prima infanzia necessita della disposizione della visita di accertamento della permanenza dell’handicap. Stessa cosa per quanto riguarda la perdita della funzione emuntoria del rene con trattamento dialitico (non sottoponibile a trapianto), così come la perdita anatomica o comunque funzionale bilaterale degli arti superiori o inferiori.

Completano l’elenco: le menomazioni dell’apparato osteo-articolare, le epatopatie con compromissioni persistenti del sistema nervoso, le patologie oncologiche con compromissione secondaria di organi e apparati, patologie e sindromi neurologiche come atassie, afasie e così via, le patologie cromosomiche genetiche o congenite con compromissione di organi o apparati, le patologie mentali che comportano gravi deficit neuropsichici e relazionali, il deficit totale della visione.

E se viene disposta ugualmente?

Detto ciò, è comunque possibile che la commissione sanitaria disponga la visita di revisione nonostante la presenza di una di queste patologie se convinta delle possibilità di miglioramento delle condizioni del soggetto che ne è affetto. Munirsi della documentazione che attesti l’impossibilità di miglioramenti dovrebbe bastare per evitare inutili perdite di tempo nel futuro e, per l’Inps, una sfilza di legittimi ricorsi da parte dei titolari di 104 (è possibile presentarlo entro 180 giorni dalla notifica del verbale relativo alla visita di revisione).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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