Segreto bancario 2019: 85 miliardi scoperti sui conti correnti esteri

Pubblicato il 12 Luglio 2019 alle 12:38 Autore: Guglielmo Sano

Accordo tra Ocse e un centinaio di paesi sul disvelamento del segreto bancario: l’Agenzia mette le mani su milioni di dati relativi ai conti all’estero

Segreto bancario 2019: 85 miliardi scoperti sui conti correnti esteri
Segreto bancario 2019: 85 miliardi scoperti sui conti correnti esteri

Dopo un accordo sull’accesso al segreto bancario tra Ocse e un centinaio di Paesi, l’Agenzia delle Entrate ha avuto accesso a un enorme mole di dati su capitali, polizze, mutui e conti all’estero e più precisamente nei paradisi fiscali. Si parla di una cifra vicina agli 85 miliardi di euro secondo una recente inchiesta dell’Espresso.

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Segreto bancario: accordo storico tra Ocse e un centinaio di paesi

Inaugurata una procedura di scambio automatico di informazioni bancarie dall’Ocse: il segreto bancario potrebbe diventare un ricordo anche in paradisi fiscali di lunga tradizione come Svizzera, Montecarlo, Panama, Hong Kong, Singapore, Emirati Arabi, San Marino, Lichtenstein, Bermuda, Bahamas e Isole Vergini.

Intanto, l’Espresso mette le mani sulla prima tranche di dati che l’Organizzazione per lo Sviluppo Internazionale ha trasmesso all’Agenzia delle Entrate.

Si riferiscono al 2017 e al primo semestre del 2018 e riguardano un milione e 100mila conti bancari localizzati in più o meno 50 paesi. Il fisco italiano, riferisce la rivista, ha ottenuto anche una seconda tranche di informazioni che si riferisce al secondo semestre 2018: anche in questo caso milioni i dati bancari su conti aperti all’estero da contribuenti italiani.

Denaro verso i conti esteri: riduzione di 551 miliardi di dollari

Stando alle analisi dell’Ocse, tra il 2000 e il 2008 sono stati nascosti – considerando un novero di 38 paradisi fiscali – la bellezza di 1.600 miliardi di dollari. Nel complesso, secondo quanto riferisce l’Ocse, il nuovo accordo sul segreto bancario – dati di giugno – avrebbe ridotto il traffico di denaro verso i conti in questi paesi di circa 551 miliardi di dollari.

La lotta all’evasione sembra giunta dunque a un punto di svolta: i conti all’estero devono risultare in sede di dichiarazione dei redditi – compilando il quadro RW – per essere in regola. Molti, confidando nella garanzia dell’anonimato garantita dalle banche di alcuni particolari paesi, per molto tempo non hanno dichiarata la ricchezza posseduta all’estero evadendo o eludendo le tasse.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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