La Woodstock degli alieni

Pubblicato il 19 Luglio 2019 alle 12:38 Autore: Nicolò Zuliani
La Woodstock degli alieni

A causa di uno scherzo su Facebook, un milione e mezzo di persone minaccia di assaltare la base Area 51 il 20 settembre 2019, nel deserto del Nevada. La strategia è “non possono fermarci tutti”. Il motivo è che dagli anni ’50 Area 51 è considerata la base dove vengono contenuti gli unici esemplari di alieni caduti sulla Terra. Nei decenni scienziati, militari e politici hanno tentato in tutti i modi di spiegare che è un’idea farneticante; l’unico risultato è stato rafforzare la convinzione.

Gli anni ’80 sono stati l’epoca degli yuppies, del trionfo del capitalismo, in cui uomini e donne dovevano essere belli, giovani, ricchi e di successo. Gli WASP erano al vertice della catena alimentare, e gli alieni erano diventati la religione pagana degli esclusi e degli ignoranti. È mentre Gordon Gekko fa il suo discorso che Area 51 diventa la Mecca degli alienisti, uomini e donne che vanno in pellegrinaggio sperando di intravedere le prove dell’esistenza di un mondo e una vita diversa, che non li ha emarginati.

Esistono gli alieni?

Se per alieni si intendono organismi presenti su pianeti simili al nostro, quasi certamente. Se invece si intendono esseri senzienti, è improbabile per un semplice calcolo matematico. L’universo ha circa 13 milardi di anni ed è infinito. L’uomo moderno esiste da appena 200,000 anni. Una o più civiltà aliene potrebbero essere nate, evolute ed estinte prima della nostra comparsa, o ignorando la nostra presenza. Stiamo parlando di differenze fisiche e temporali spropositate, a cui si aggiunge il (sinistro) paradosso di Fermi.

L’idea che una forma di vita senziente si sia evoluta prima o contemporaneamente alla nostra, ci abbia trovati e raggiunti “per caso” è come lanciare un sassolino nell’atmosfera del 21 a.C. e aspettarci che ricada dentro un anello di fidanzamento tenuto nella tasca di un uomo che nuota in una piscina novemila anni dopo. Sì, è delirante uguale.

E tutti gli avvistamenti UFO?

Erano probabilmente esperimenti militari, o satelliti, o aerei spia in collaudo o nemici, oppure vere e proprie baggianate. Erano gli anni della guerra fredda, dei due blocchi mondiali contrapposti e la corsa agli armamenti. Anni di cui ancora oggi si fa fatica a parlare, di cui esistono tonnellate di documenti classificati e che, comunque, non direbbero che una verità parziale.

Avrocar, 1969
Un monumento alla instabilità

Dopotutto, chi vuol credere agli UFO li vede ovunque anche oggi, con lo stesso identico principio. Questa foto tratta da Google maps sopra una base militare della Florida fece il giro del mondo, dimostrando che il governo USA era in possesso di tecnologia aliena.

In realtà si tratta di un prototipo di drone supersonico, forse predecessore del Taranis.

Allora cosa c’è dentro Area 51?

Qualunque cosa ci fosse, ora che è di dominio pubblico ha cambiato indirizzo. Se esiste ancora è perché probabilmente oggi ci sono noiosissimi laboratori di ricerca in ambito chimico, batteriologico, nucleare o di tecnologia militare, tipo caccia sperimentali e altre amenità. Tre anni fa un pilota è morto a bordo di non-possiamo-dire-cosa, per dirne una.

Foto aerea Area 51

Una plausibile rappresentazione del suo interno

Potrebbero riuscire a entrare?

No. Innanzitutto perché Area 51 non si trova su Google maps, e oggi la gente in grado di guidare con una mappa è poca. Poi perché il Nevada non è Mirabilandia; la popolazione complessiva è di 3,000,000 di persone, di cui ben 800,000 concentrate solo a Las Vegas. Il resto è uno Stato ostile con temperature proibitive, senza servizi né strutture, con strade a due corsie o sterrate. Immettere un milione di persone lì significa intasare ogni singola arteria stradale per giorni.

“Ah ma io mi sono portato solo un panino, credevo…”

All’improvviso un milione di idioti scoprirà di essersi ficcata in mezzo a chilometri di deserto senza acqua, cibo o benzina di riserva, dove i distributori sono stati svuotati, i cellulari non prendono e non si vede un McDonald, uno Starbucks o un bagno all’orizzonte. E in questo splendore di condizioni, chiunque attorno a loro è una persona psicologicamente instabile e statisticamente armata.

Ma se ce la facessero, li uccideranno?

A discapito di sceneggiatori ignoranti e immaginario epico ottocentesco, oggi la tecnologia ha fatto enormi passi avanti. Armi non-letali vengono regolarmente impiegate nel terzo-o-quasi mondo; puoi usare il LRAD come hanno fatto a Pittsburg nel 2009, oppure spassartela con l’ADS, che esiste fin dai primi anni 2000. Nel primo caso vedremmo un milione di persone tapparsi le orecchie fino ad avere la nausea, nel secondo li vedremmo correre come Naruto per cinque metri e poi tornare indietro correndo ben più veloci.

Con grande delusione dei giornalisti sugli elicotteri col teleobiettivo.

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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