Raffaele Pisu è morto: figli, carriera e quanti anni aveva. La biografia

Pubblicato il 31 Luglio 2019 alle 12:08 Autore: Daniele Sforza

Raffaele Pisu è morto oggi, mercoledì 31 luglio 2019, all’hospice di Castel San Pietro Terme. L’attore aveva 94 anni. Ecco chi era.

Raffaele Pisu è morto: figli, carriera e quanti anni aveva. La biografia

Si è spento all’età di 94 anni all’hospice di Castel San Pietro Terme l’attore e conduttore tv e radio Raffaele Pisu, all’anagrafe Guerrino Pisu. Andiamo a ripercorrere la sua vita nel seguente profilo biografico, riepilogando carriera, successi e qualche notizia sulla sua vita privata.

Raffaele Pisu è morto: ecco chi era l’attore

Raffaele Pisu nasce il 24 maggio 1925 a Bologna. Durante la Seconda Guerra Mondiale lottò da partigiano e fu anche internato in Germania per 1 anno e tre mesi. Nel Dopoguerra, invece, emerse come una tra le voci (prima) e i volti (poi) più popolari rispettivamente di radio e televisione. La sua carriera inizia sul palcoscenico teatrale, con la compagnia di Memo Benassi, nella quale lavora dal 1947 al 1949, e innamorandosi del teatro comico, strada che perseguì entrando anche nella Compagnia del teatro comico musicale della Rai. Portò la sua caratteristica comicità anche in radio, dove condusse diversi programmi, trasmissioni comiche e radiodrammi.

Pisu collezionò successi anche al cinema. Il suo esordio sul grande schermo avvenne nel 1951, dove recitò in Il padrone del vapore di Mario Mattoli. Tra le sue interpretazioni prima degli anni Sessanta si segnalano anche quelle in Padri e figli di Mario Monicelli e Susanna tutta panna di Steno, entrambi del 1957. Naturale così che quando compare per la prima volta in tv, il pubblico si è già abituato al suo volto: sul piccolo schermo è uno dei protagonisti della trasmissione del 1961 L’amico del giaguaro, con Gino Bramieri e Marisa Del Frate.

La sua carriera prosegue intervallando cinema e televisione, ma il primo s’interrompe nel 1967. Da segnalare le sue interpretazioni anche in Italiani brava gente di Giuseppe De Santis (1965) e L’ombrellone, di Dino Risi (1966), nonché Non stuzzicate la zanzara, di Lina Wertmuller, pellicola che segna l’inizio di una lunga pausa dal grande schermo.

In tv, invece, lo vediamo in Camera 22 (1966), in Vengo Anch’io e Ma che domenica amici, entrambe queste trasmissioni del 1968. Sua l’idea del personaggio Provolino, che ebbe enorme successo di pubblico. Negli anni Settanta è la volta dei programmi Come quando fuori piove, Foto di Gruppo e Ma che scherziamo? Alla televisione alternava la conduzione di programmi radiofonici, come Le mille lire e Indianapolis.

Raffaele Pisu: il ritorno in radio, tv e cinema

Nella metà degli anni Settanta si prende una lunga pausa, per poi riprendere dove aveva cominciato, dalla radio, con Varietà Varietà e Radiouno ’90. In televisione invece prende parte a Striscia la Notizia al fianco di Ezio Greggio, e riprende anche l’attività cinematografica, alternandola a quella della fiction tv. Tra queste ultime sono da segnalare le apparizioni in Non ho l’età (1 e 2), Marameo, Don Matteo 6. Al cinema ricompare nel 2002, quando viene diretto da Luca Barbareschi nel film Il trasformista. 2 anni più tardi è la volta di Le conseguenze dell’amore, di Paolo Sorrentino, mentre nel 2007 lo troviamo in SMS – Sotto mentite spoglie, diretto da Vincenzo Salemme. Ultimo film in cui lavora è Nobili bugie, diretto dal figlio Antonio Pisu.

Vita privata

La vita privata di Raffaele Pisu è stata piuttosto movimentata. La moglie Leda gli ha dato il suo unico figlio Antonio Pisu, anche se nel 2016, l’attore scopre di avere un altro figlio, di nome Paolo Rossi, nato da una breve relazione con la pittrice Angela Zanotti.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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