Pensione di invalidità e indennità di accompagnamento: falso cieco, il caso

Pubblicato il 5 Agosto 2019 alle 07:30 Autore: Daniele Sforza

Un fatto di cronaca ha riguardato la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento: il caso del falso cieco in Calabria.

Pensione di invalidità e indennità di accompagnamento: falso cieco, il caso

La pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento sono spesso oggetto dei nostri articoli informativi, finalizzati all’aggiornamento dei requisiti e delle condizioni per ottenere questi trattamenti. Purtroppo, però, capita che siano anche oggetto di cronaca, deplorevole per chi di quei trattamenti ha effettivamente bisogno. Capita così che spesso si parla di queste voci per denunciare alcuni soggetti che ricevono da anni tali prestazioni che in realtà non spettano loro. L’ultimo di questi casi è accaduto in Calabria. Ecco il fatto.

Pensione di invalidità e indennità di accompagnamento: falso cieco in Calabria

Dieci anni di pensione di invalidità e indennità di accompagnamento per un soggetto riconosciuto cieco assoluto. Peccato che questi è stato beccato a guidare l’automobile (intestata alla moglie), a camminare per strada senza bisogno di accompagnamento né di aiuto, a scegliere di propria spontanea volontà sugli scaffali dei negozi e dei supermercati, perfino a guardare il proprio smartphone. Azioni decisamente poco consuete per un vero cieco, e infatti tale soggetto cieco non era affatto e percepiva ormai da un decennio i trattamenti citati indebitamente.

Il soggetto in questione è un uomo di Catanzaro, di 48 anni: ora su di lui pesa ora una denuncia per truffa aggravata finalizzata all’ottenimento di erogazioni pubbliche. Ciò è stata la diretta conseguenza delle indagini dei carabinieri, che dopo alcuni pedinamenti e approfondimenti giudiziari gli hanno infine fatto firmare un verbale di contestazione durante un controllo stradale. Nell’occasione il 48enne ha anche tentato di fornire false generalità, che però sono state rispedite al mittente dai militari, i quali lo hanno al fine identificato.

All’uomo è stato immediatamente bloccato il libretto di risparmio postale sul quale venivano accreditate pensione di invalidità e indennità di accompagnamento. Nei suoi confronti, scrive StrettoWeb, è stato emesso “un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria, anche per equivalente, emesso dal Gip di Catanzaro”. Tale provvedimento è stato eseguito sulla liquidità di denaro e sui beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 98.000 euro.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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