Esegesi del manifesto delle Sardine, con traduzione per laggente

Pubblicato il 22 Novembre 2019 alle 18:49 Autore: Nicolò Zuliani
Esegesi del manifesto delle Sardine, con traduzione per laggente

In redazione mi hanno chiesto di riportare il manifesto delle Sardine e commentarlo, e non sarò io a sottrarmi a questo sacro dovere. Vediamo subito la stele di questo neonato movimento antipolitico.

“Cari populisti, lo avete capito: la festa è finita.

Traduzione: GNA.

Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su dnoi e i nostri concittadini; avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di questi contenuti non è rimasto nulla”.

Traduzione: I politici ci mentiscono e ingannano alla brava gente

“Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare. Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciare. Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare”.

Traduzione: ci mentiscono troppo.

“Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. È stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi”

Traduzione: La gente è stufa.

“Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza verbale e fisica, la creatività, l’ascolto.

Traduzione: Non siamo un partito, non siamo una casta, siamo cittadini punto e basta.

“Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.

Traduzione: Siamo dei ragazzi meravigliosi.

E vai col deja-visto

“Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare*”.

Traduzione: “Vi manderemo tutti a casa” (su questa perla torneremo dopo)

“Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo. Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo sardine libere, e adesso ci troverete ovunque.”

Traduzione: “Le notizie sono di piazze piene, ma questo è solo l’inizio

The Toninelli effect, an infographic

“Benvenuti in mare aperto. È chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”.

Traduzione: “L’algoritmo zip war SWG-4 airganon di out en craundsursing, un crosschecking meraviglioso, Amanda!

*Ma wtf?

Essere ascoltati non è un diritto, e ok; non è che se io mi metto col megafono in piazza posso pretendere la gente mi ascolti. Ma io cittadino ho il diritto di poter ascoltare. Quello che m’interessa sapere è l’applicazione pratica della frase delle Sardine: perché se si garantisce all’opposizione il diritto di parola, allora l’unico modo per impedire che l’ascoltino è intervenire sugli ascoltatori, cioè il popolo italiano.

In che modo si vuole impedire di ascoltare altro che non siano i discorsi filogovernativi? Come si fa, nel concreto? Soprattutto, è chiaro a tutti come suona questa frase?

Perché le Sardine contestano l’opposizione.

Provate a dire ad alta voce “11,000 persone si riuniscono in piazza per minacciare l’opposizione e dire che non ha il diritto di essere ascoltata”, con il governo che ringrazia. Immaginate se Berlusconi avesse avvallato una manifestazione di piazza in cui persone di centrodestra dicevano a Veltroni che doveva avere paura. Cristo, il minuto dopo l’ONU mandava una commissione perché una situazione del genere ha tanti nomi, ma tra questi possiamo serenamente rimuovere il termine “democrazia”. Oppure lo teniamo, ma ci aggiungiamo “cinese”.

E a me sta bene, eh?

Salvini mi sta sui coglioni da mò; per questo deve essere un concetto dichiarato e non sottinteso, perché più di Salvini mi sta sulle balle solo l’ipocrisia. Va messo in chiaro che dentro ‘ste sparate fashipster col mare profondo c’è un concetto importante: a livello comunicativo, siccome non siamo in grado di prevalere, allora sarà legittimo prevaricare. E a me va benissimo, dato che Salvini è della squadra avversaria.

Diciamo che è una linea che non salterei con leggerezza, ecco.

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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