Uomo su Marte, non più un’utopia. Le possibilità dell’ibernazione

Pubblicato il 2 Dicembre 2019 alle 16:55 Autore: Giulia Magliacano

L’uomo giungerà su Marte tramite ibernazione, come sarà possibile? Le scoperte dell’ESA rivoluzioneranno i viaggi interstellari?

Uomo su Marte, non più un'utopia. Le possibilità dell'ibernazione
Uomo su Marte, non più un’utopia. Le possibilità dell’ibernazione

In vista di future missioni su Marte, ed eventuali viaggi interstellari, l’ESA è ora in grado di valutare seriamente la tecnologia dell’ibernazione.

L’essere umano è sempre stato voglioso di scoprire nuove verità, attraverso anche l’esplorazione dell’universo e i suoi infiniti misteri. L’uomo, ora più che mai, necessita di determinati mezzi per il raggiungimento dei suoi scopi e, in questo caso, mettere piede su Marte.

Trattandosi di un viaggio estremamente lungo, si sta progettando un’astronave con una tecnologia molto particolare: la struttura sarà infatti dotata di un sistema di ibernazione. Questa sarà in grado di condurre il corpo umano in quella che viene definita “animazione sospesa“, in modo da rallentare il naturale fabbisogno corporeo, favorendo un dispendio minore in termini di cibo e attrezzature necessarie al mantenimento dell’astronauta.

In natura diversi animali vanno in letargo durante l’inverno; per farlo devono accumulare quanto più peso (grassi) possibile per permettere al corpo di porsi in condizioni tali da poter abbassare fino a pochi gradi sopra quelli ambientali la loro temperatura corporea. L’essere umano, tuttavia, non possiede tale capacità, ragion per cui l’idea dell’ibernazione resta ancora un progetto pericoloso, giacché in medicina non è possibile prolungare tale stato per più di due giorni senza entrare in complicazioni sulla salute.

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L’ibernazione è solo un miraggio?

Come su scritto, in medicina è stata già sperimentata una sorta di induzione “ipotermica” che ha evitato con successo danni ai tessuti umani, sebbene protrarre tale stato per più di due giorni rischiasse di compromettere la salute del paziente.

Esiste però lo SciSpace, un programma finanziato dall’ESA, che lavora per scoprire nuove opportunità nel campo dell’ibernazione in base, nella speranza che tale progetto non rimanga a lungo una semplice utopia.

In caso di risultati positivi, i viaggi interspaziali potrebbero diventare una realtà non solo fattibile, ma anche più economica di quanto si possa pensare: grazie all’ibernazione e un’alimentazione per endovena sarà infatti possibile sia risparmiare su cibo e acqua sia ridurre lo spazio all’interno dell’astronave, eliminando cucine e attrezzi per il mantenimento della forma fisica; ciò si tradurrebbe in una drastica diminuzione di spese a livello energetico e strutturale. Per favorire tale possibilità, un progetto che va di pari passo è quello di programmare un’intelligenza computazionale che possa operare autonomamente allo scopo di risolvere problemi e imprevisti durante i viaggi spaziali.

Raggiungere il pianeta Rosso è un sogno che piano piano si sta trasformando in una concreta possibilità, portando l’essere umano a un nuovo orizzonte astronomico.

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