Pensioni ultime notizie: dopo Quota 100 ecco il Ddl 857, cos’è

Pubblicato il 10 Dicembre 2019 alle 08:41 Autore: Daniele Sforza

Sulle pensioni ultime notizie ci riportano indietro al 2013, quando venne proposto il Ddl 857, che oggi potrebbe essere il post Quota 100. Come funziona.

Pensioni ultime notizie post Quota 100
Pensioni ultime notizie: dopo Quota 100 ecco il Ddl 857, cos’è

Il post Quota 100 continua a preoccupare e una soluzione andrà trovata nell’immediato, piuttosto che aspettare l’ultimo momento, ovvero quando sarà troppo tardi. Nelle ultime settimane si è spesso ripetuto che un’abolizione improvvisa e subitanea di Quota 100, come auspicato da Italia Viva per reinvestire quelle risorse altrove, sarebbe impossibile perché creerebbe nuovi esodati. Al contempo, però, sarà necessario trovare una soluzione di flessibilità post-Quota 100, al fine di ammorbidire lo scalone che ci sarà dopo il 2021, quando chi compirà 62 anni di età e 38 anni di contributi dal 1° gennaio 2022 si ritroverà a dover aspettare altri 5 anni prima di poter andare in pensione, senza dunque più poter sfruttare Quota 100. La soluzione, invero, c’è già e non è neppure nuova: ecco così che rispunta il Ddl 857 del 2013, con primi firmatari Damiano, Baretta e Gnecchi.

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Pensioni ultime notizie: post Quota 100, serve soluzione flessibile

Come ben sappiamo Quota 100 è una misura sperimentale e transitoria della durata di 3 anni e scadrà il 31 dicembre 2021. Dopo potrebbero esserci problemi: nel progetto originario leghista c’era la volontà di passare allo step successivo, ovvero Quota 41 per tutti. Ora però la Lega non è più al governo e Quota 41 per tutti non si farà. Occorre quindi trovare una soluzione di flessibilità per il post Quota 100. A tal proposito il presidente dell’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) Stefano Sacchi ha affermato che “la strada migliore sarebbe progettare subito un ammorbidimento dello scalone che arriverà tra il 2021 e il 2022, ripristinando elementi di quella flessibilità tolta dalla riforma Fornero”. L’invito è dunque rivolto alla politica, che a partire già dal prossimo gennaio dovrebbe iniziare a pensare “a come riorganizzare l’intero sistema pensionistico visto che Quota 100 terminerà comunque nel 2021”. Per Sacchi “un sistema moderno dovrebbe essere flessibile anche nell’uscita, introducendo dei parametri che possano consentire di andare in pensione un poco prima, accettando una pensione più bassa, a patto che non sia così bassa da risultare inadeguata”.

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Pensioni ultime notizie: post Quota 100, cosa prevede il Ddl 857

Riallacciandosi al discorso di Sacchi è intervenuto anche Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico ed ex presidente della Commissione Lavoro alla Camera, il quale ha rilanciato sul tavolo di discussione una vecchia proposta di legge, il famoso Ddl 857 proposto nel 2013 per ammorbidire le rigidità dello schema Fornero. Per Damiano serve dunque “ripristinare le Quote abolite dalla legge Monti-Fornero, che erano state introdotte da Prodi e dal sottoscritto nel 2007”. Da qui il richiamo al Ddl 857, nel quale “si prevedeva una flessibilità che anticipava di 4 anni l’uscita dal lavoro, con una penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo”. Al momento il requisito anagrafico per uscire corrisponderebbe a 63 anni, come nell’Ape Sociale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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