Pensioni ultime notizie: Cazzola “problema vero è blocco requisiti al 2026”

Pubblicato il 20 Dicembre 2019 alle 08:06 Autore: Daniele Sforza

Sulle pensioni ultime notizie riportano le dichiarazioni di Giuliano Cazzola su Quota 100 e sul blocco del requisito contributivo fino al 2026.

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Pensioni ultime notizie: Cazzola “problema vero è blocco requisiti al 2026”

Nonostante non abbia trovato grande spazio nella prossima Legge di Bilancio, quello delle pensioni resta ancora un tema caldo nella discussione politica, soprattutto in prospettiva. Ospite a Tagadà su La7, l’economista Giuliano Cazzola ha parlato di Quota 100, sottolineando però che sotto l’aspetto previdenziale il problema vero è rappresentato da ben altro, ovvero dal congelamento del requisito contributivo fino al 2026. Ecco cosa ha detto Cazzola.

Pensioni ultime notizie: Cazzola su Quota 100 e pensione anticipata contributiva

“Io sono stato contrario a Quota 100, è vero che si è speso meno e che andando avanti si spenderà meno del previsto. Ma io insisto nel dire che il vero problema è il congelamento fino al 2026 del requisito contributivo per andare in pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica. È questo, secondo me, che andrebbe cambiato”. Certamente il 2026 è un anno molto lontano, ancora, ma anche per questo motivo è necessaria la risoluzione del problema, “perché il 2026 è molto in là, quindi anche se noi abolissimo Quota 100, noi chiuderemmo una finestra e lasceremmo aperta la porta”, afferma l’economista, che poi prosegue dichiarando che si parla spesso di Quota 100 perché è un argomento fru fru, un “argomento brillante”.

Per spiegarsi meglio, Cazzola fa l’esempio concreto di una signora che oggi, con 41 anni e 10 mesi di contributi, sfruttando anche quelli figurativi, può andare in pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica.

Congelamento requisito pensione anticipata nel decreto Quota 100

Pensioni ultime notizie – Si ricorda infatti che il congelamento dei requisiti è stato decretato assieme a Quota 100 e prevede che per i 7 anni successivi il meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita sia bloccato. Il meccanismo tornerà in vigore nel 2023 per la pensione ordinaria, quando per l’accesso dagli attuali 67 anni si passerà a 67 anni e 3 mesi, mentre nel 2025 il requisito salirà a 67 anni e 6 mesi. Nel 2027, infine, non solo il requisito di accesso alla pensione ordinaria subirà un altro scatto (67 anni e 9 mesi), ma per l’appunto anche la pensione anticipata, che passerà dagli attuali 42 anni e 10 mesi (per gli uomini, 1 anno in meno per le donne) a 43 anni e 10 mesi.  

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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