Borse asiatiche: andamento e previsioni

Pubblicato il 29 Dicembre 2019 alle 13:00 Autore: Giovanni Frulio

Le borse asiatiche di Giappone, Cina, Hong Kong e Shenzhen non possono non riflettere gli andamenti dell’economia globale e dei rapporti USA-Cina.

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Borse asiatiche: andamento e previsioni

Borse asiatiche: andamento e previsioni per il 2020

I mercati asiatici da sempre rappresentano una grossa fetta del totale degli scambi finanziari globali e le borse di Giappone, Cina, Hong Kong e Shenzhen non possono non riflettere gli andamenti dell’economia globale influenzati anche dai recenti sviluppi dei rapporti commerciali USA-Cina. Proprio a seguito degli ultimi segnali di progresso nei colloqui commerciali con Washington, le borse asiatiche aumentano le proprie scorte con crescita complessiva media intorno allo 0,5%. Stesso trend anche per i titoli scambiati sul mercato australiano. Questo a chiusura di un anno che per il Nikkei ha rappresentato una crescita di volumi per oltre il 22%. Anche i tassi di cambio dello yen disegnano una realtà che favorisce l’attrazione di capitali mantenendosi ai minimi su base annua e riducendo la domanda di valute rifugio tradizionali ed alternative.

Andamento borse asiatiche: attenzione alla guerra dei dazi tra Cina e USA

Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, alcuni investitori restano cauti sulle prospettive di un accordo duraturo per eliminare il rischio maggiore per le prospettive economiche globali, altri invece sono stati incoraggiati da commenti positivi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, del Presidente cinese Xi Jinping e dei media statali cinesi sulla possibilità di un imminente accordo commerciale. Accordo atteso tra USA e Cina e che vede un primo passo proprio recentemente con il taglio del 50% delle misure che Trump ha voluto a protezione del mercato interno degli Stati Uniti. L’impegno dalla parte della Cina è di arginare il fenomeno che vuole la proprietà intellettuale USA preda delle spinte dell’industrializzazione cinese. Ma una completa risoluzione della conflittualità commerciale tra Stati Uniti e Cina è tutt’altro che certa, e non sarebbe la prima volta se questo negoziato dovesse bloccarsi o concludersi in un nulla di fatto.

Cina, Giappone e Corea del Sud provano a rinsaldare la cooperazione regionale

Anche la spinta in crescita di Wall Street è stata espressione di importanti attività di acquisizione come quella che ha interessato la francese LVMH nei confronti della statunitense Tiffany & Co. Ma questi fermenti non sono ancora sufficienti a placare le preoccupazioni dopo oltre 20 mesi di disputa USA-Cina. Per ora, con questo primo accordo, si sono evitati ulteriori misure penalizzanti da parte degli Stati Uniti e pianificate per la scorsa settimana; inoltre i beni-rifugio che hanno avuto una moderata crescita restano soltanto l’oro ed il franco svizzero.

Recentemente, si è tenuto un incontro tra i leader di Cina, Giappone e Corea del Sud (anche a seguito delle crescenti minacce dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord). Il vertice trilaterale ha lo scopo di appianare alcuni attriti regionali e discutere di promuovere la cooperazione regionale sull’economia. Gli ultimi guadagni del mercato sono giunti in una giornata di trading senza troppi entusiasmi quando gli investitori hanno dato il via a una settimana breve a causa della chiusura natalizia, anche a seguito della mezza giornata di chiusura statunitense nella vigilia.

Una proiezione sulle borse asiatiche

In conclusione, con la crescita contenuta dell’economia cinese, è probabile che l’inflazione ed i tassi di interesse rimangano bassi. In questo contesto, le borse asiatiche vedono i rendimenti dei dividendi azionari come una concreta opportunità per bilanciare il portafogli finanziario rispetto agli investimenti a bassissimo rischio e rendimento.

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L'autore: Giovanni Frulio

Appassionato di management aziendale ed energetico, seguo attivamente la politica ed il mondo delle imprese e della finanza.
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