Concorsi pubblici sospesi per coronavirus. Cosa accade ai bandi in uscita

Pubblicato il 20 Marzo 2020 alle 11:58 Autore: Guglielmo Sano

Tra le tante misure contenute nel decreto Cura Italia anche delle importanti disposizioni per quanto riguarda i concorsi pubblici

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Concorsi pubblici sospesi per coronavirus. Cosa accade ai bandi in uscita

Tra le tante misure contenute nel decreto Cura Italia anche delle importanti disposizioni per quanto riguarda i concorsi pubblici. Per le selezioni previsto uno slittamento di due mesi circa. In tanti si chiedono: cosa succederà ai bandi in uscita?

Concorsi pubblici: sospensione di 60 giorni

Date le rigide limitazioni agli spostamenti e ai comportamenti dettate dalla quarantena, da tempo si paventava con forza l’ipotesi di un rinvio delle prove relative ai concorsi pubblici. La sospensione delle selezioni è diventata ufficiale con l’emanazione del decreto Cura Italia: all’articolo 84 del provvedimento si precisa che lo stop per le prove fissate in questo periodo durerà per 60 giorni a partire dalla entrata in vigore del suddetto decreto.

Va anche detto che il decreto Cura Italia non impedisce di proseguire nell’iter di quelle selezioni che si svolgono esclusivamente in modalità telematiche o che si basano sulla valutazione dei curriculum dei candidati. Inoltre, proseguirà la procedura per quelle selezioni giunte alla fase di conferimento degli incarichi (ma anche qui solo se tale fase potrà essere svolta a distanza).

Le selezioni rinviate e la questione dei bandi in uscita

Quindi, sono molti i concorsi pubblici in corso che subiranno ritardi. Nel frattempo cresce anche l’attesa per quanto riguarda i bandi che erano stati annunciati in uscita. In primis, infatti, le disposizioni del decreto fermano le prove pre-selettive per il concorso per operatori dei centri per l’impiego indetto dalla Regione Campania così come il colloquio orale del concorso per DSGA. Tuttavia, è molto probabile che subiranno dei ritardi innanzitutto i concorsi nella scuola, anche se dal Miur giungono rassicurazioni ai candidati: le prove potrebbero tenersi tra maggio e giugno. Subiranno ritardi anche quello del Mibact di cui in questi giorni si aspettava la pubblicazione del bando, così come le diverse selezioni che dovevano essere organizzate dal Ministero della Giustizia.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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