Come avere il nuovo pin Inps semplificato: istruzioni e guida

Pubblicato il 10 Aprile 2020 alle 18:00 Autore: Claudio Garau

Pin Inps semplificato: che cos’è e perchè in questo periodo è utile? Come fare ad ottenerlo e quali istruzioni seguire? Ecco le informazioni utili.

Come avere il nuovo pin Inps semplificato istruzioni e guida
Come avere il nuovo pin Inps semplificato: istruzioni e guida

Tra le novità incluse nel decreto liquidità, ovvero il decreto legge n. 23 del 2020, da pochissimo tempo varato e dunque applicabile (qui il testo completo), c’è anche quella del nuovo pin Inps semplificato, una sorta insomma di facilitazione rispetto alla comune burocrazia che si attua attraverso l’identificazione telematica del richiedente e lo spostamento al termine della fase di contenimento del Covid-19, della verifica con riconoscimento diretto. Vediamo allora un po’ più da vicino come funziona questo nuovo pin e che cosa comporta nel rapporto tra cittadino ed Istituto di previdenza.

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Nuovo pin Inps: di che si tratta?

Il Pin (Personal Identification Number) è un codice identificativo personale che permette al cittadino di accedere ai servizi online dell’Inps, in relazione alle caratteristiche anagrafiche dello specifico utente e ad altre ulteriori informazioni presenti negli archivi. Oggi il Pin ha un’indubbia importanza pratica per chi ha rapporti in essere con l’Inps: infatti, con esso l’interessato, se pensionato, può usufruire di tutta una serie di servizi dedicati ai titolari di pensione e non a quelli rivolti ai lavoratori; analogamente, un iscritto alla gestione privata non potrà contestualmente accedere ai servizi rivolti alla gestione Dipendenti Pubblici, ma solo a quelli a lui espressamente riservati. Si tratta insomma di un codice di 16 caratteri, che ottimizza e velocizza i rapporti tra pensionato o lavoratore e lo stesso Inps, specialmente ora in fase di emergenza coronavirus.

Secondo le intenzioni del Governo, dalla data di varo ufficiale del decreto liquidità e fino al 31 luglio – ovvero la data che è stata prescelta come quella ufficiale di fine-emergenza – e salvo eventuali correzioni a questi termini, l’Istituto citato è autorizzato a conferire il pin Inps in via semplificata, ovvero con il rilascio delle identità digitali a distanza e prive della burocrazia tipica di una situazione di normalità, dato che – come ben sappiamo – anche gli uffici Inps in questo periodo sono chiusi ai cittadini, causa emergenza sanitaria. È vero però che sono stati rafforzati i rapporti a distanza con l’Istituto, attraverso i servizi online e i contact center.

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Come ottenerlo?

In base alla linea tracciata dal Cura Italia e dal decreto liquidità, l’utente potrà ora fare domanda per il nuovo pin Inps attraverso una delle seguenti modalità:

  • con Contact Center, telefonando al numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile secondo i costi di ciascun operatore) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e al sabato dalle 8 alle 14;
  • o con il sito web dell’Inps, in cui è possibile fare richiesta.

Restiamo comunque in attesa di imminenti nuove istruzioni dell’Istituto, che recepiscono e meglio dettagliano quanto entrato in vigore con il decreto liquidità. Chi fosse già in possesso della nuova carta di identità elettronica 3.0, può comunque usare quella per accedere ai servizi Inps.

È chiaro insomma che il nuovo pin Inps semplificato si rivela essenziale per effettuare la domanda per l’accesso alle tutele di cui al Cura Italia, come ad esempio il voucher per le spese di baby-sitting o l’indennità di 600 euro per gli autonomi (che forse però, sulla spinta delle critiche delle ultime settimane, potrebbe arrivare a 800 entro la fine del mese di aprile).

Concludendo, riportiamo le parole all’art. 35 del decreto liquidità, che rispecchiano quanto sopra segnalato: “Fino al termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020 e per l’intero periodo ivi considerato, l’Inps è autorizzato a rilasciare le proprie identità digitali (PIN INPS) in maniera semplificata acquisendo telematicamente gli elementi necessari all’identificazione del richiedente, ferma restando la verifica con riconoscimento diretto, ovvero riconoscimento facciale da remoto, una volta cessata l’attuale situazione emergenziale“. La verifica di quanto indicato telematicamente avverrà, ma solo a fine emergenza.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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