Quando si potrà uscire di casa con la fase 2: data e obblighi al 14/4

Pubblicato il 14 Aprile 2020 alle 19:52 Autore: Giuseppe Spadaro

È ancora presto per sapere quando si potrà uscire di casa con la fase 2. Ci aspettano un più alto grado di sorveglianza e di controllo sociale.

Donna coi capelli rossi mentre indossa una mascherina
Quando si potrà uscire di casa con la fase 2: data e obblighi al 14/4

Oggi stando alle regole in vigore in base ai DPCM non è consentito uscire di casa se non per le comprovate esigenze individuate dalla normativa. Per esempio andare a lavorare o uscire per fare la spesa. Tali regole varranno, salvo novità, sino al prossimo 3 maggio 2020. Nell’attesa di sapere cosa succederà dopo c’è chi ha provato ad esaminare quali saranno le modifiche sostanziali a cui andremo incontro una volta alla cosiddetta fase 2 o, ancora successivamente, quando sarà passata l’emergenza sanitaria. E saremo liberi di tornare a muoverci e spostarci in libertà.

Quando si potrà uscire di casa? Maggiore sorveglianza e controllo sociale per il futuro

Impossibile rispondere alla domanda: quando si potrà uscire di casa. Altrettanto difficile capire in che modo tutto quello che stiamo vivendo ci cambierà nei comportamenti quotidiani. Ha provato a dare una risposta Gideon Lichfield, il direttore di MIT Technology Review ovvero la rivista della prestigiosa università americana. Come riportato da milanofinanza.it in attesa che si individui il vaccino e che lo stesso venga poi commercializzato dovremo abituarci a convivere con una nuova quotidianità. Caratterizzata, secondo l’analisi proposta da Lichfield, da pratiche di tracciamento dei contatti (anche in Italia sarebbe allo studio un’app per tracciamento digitale), test medici per constatare la positivtà al coronavirus effettuati in maniera più diffusa di quanto avvenuto finora ed in generale un più alto grado di sorveglianza e di controllo sociale.

I cambiamenti dovuti al coronavirus

Quando si potrà uscire di casa è facile prevedere che le persone tendenzialmente continueranno a stare a distanza e magari eviteranno contatti ravvicinati. Grande sarà la diffidenza nei confronti di luoghi pubblici particolarmente affollati. E questo almeno nel primo periodo successivo all’allentamento delle misure anti-contagio da Covid-19.

Poi c’è il capitolo delle conseguenze economiche. A causa del coronavirus rischiamo di ritrovarci in un mondo con meno lavoro e più disoccupazione. Tante persone troveranno con fatica una nuova occupazione. Ciò inevitabilmente complicherà anche i rapporti sociali. Ci sarà più paura. Nei confronti del prossimo e soprattutto nei riguardi del futuro. Tutti i Paesi ne risentiranno ma in alcuni Paesi, come in Italia, il lockdown potrebbe produrre conseguenze negative più gravi che in altri.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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