A che punto è la riforma Gelmini

Pubblicato il 2 Novembre 2010 alle 06:08 Autore: Giuseppe Ceglia
gelmini e università

 

Mentre i ricercatori lamentano l’intasamento del sistema universitario, che a loro avviso non potrà sostenere in futuro l’assorbimento a tempo determinato dei ricercatori, gli studenti, seppur appoggiando la protesta dei ricercatori, si muovono prevalentemente sul fronte dei tagli. Le “sforbiciate” previste dalla legge 133/2008 e mitigate in seguito dalla Gelmini, diverranno particolarmente gravose nel 2011, ammontando a circa 198 milioni di euro. Se a questa cifra si aggiungono i 550 milioni di euro stanziati dal Governo Prodi per il biennio 2008-2010 e i 400 milioni stanziati dal Governo Berlusconi nel 2010 (soldi derivanti dallo scudo fiscale) per l’Università, la quota a disposizione della Gelmini per il prossimo anno diminuisce di oltre un miliardo rispetto al 2010.

 

 

In conclusione, la situazione odierna è la seguente: Tremonti, per far ripartire il disegno di legge in Parlamento, ha promesso alla Gelmini di «mettere più soldi possibili» per la riforma dell’Università specificando che ciò avverrà solo «a fine anno», in seguito all’approvazione del decreto Milleproroghe. Il ministro dell’Istruzione, dal canto suo, spera che da via XX settembre arrivino almeno 800 milioni di euro, ovvero i fondi necessari a finanziare il piano di concorsi per l’assunzione di 9mila ricercatori precari. Tutto questo, non prima di un mese, forse due.

Giuseppe Ceglia

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