Assegno unico figli dal primo luglio 2021: la novità e i requisiti

Pubblicato il 8 Marzo 2021 alle 13:00 Autore: Claudio Garau
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Assegno unico figli dal primo luglio 2021: la novità e i requisiti

Se ne è parlato assai ultimamente, essendo anch’esso un tema di vitale importanza per molte famiglie italiane. L‘assegno unico figli dovrebbe essere lanciato a partire dal primo luglio 2021, per diventare una significativa misura di sostegno al reddito principale per i nuclei familiari con figli. Ciò ovviamente salvo rinvii e/o ripensamenti dell’ultima ora.

Detto assegno costituisce un beneficio, il cui importo non è prefissato a priori, ma cambia in base alla condizione economica del nucleo familiare: l’ottica è quella di andare a racchiudere tutti i bonus oggi erogati per i figli. Vediamo più nel dettaglio.

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Assegno unico figli: probabile la sua riconferma

La misura di cui stiamo parlando doveva essere uno dei capisaldi del programma di Governo giallo-rosso, il Conte bis. L’assegno unico figli doveva insomma rappresentare un punto di forza di una più ampia riforma del cd. Welfare nazionale.

Come accennato, secondo le intenzioni dei fautori, detto assegno avrebbe dovuto gradualmente assorbire tutti i bonus attualmente previsti per i nuclei familiari, incluse le detrazioni per i figli a carico.

Almeno per il momento, tuttavia, non sembra che il Governo Draghi voglia abbandonare il progetto e le finalità dell’assegno unico figli, che sarebbe valevole dal primo luglio 2021. Potrebbero però cambiarne i dettagli oppure potrebbe esserne posticipato l’esordio, per dare la priorità ad altre tipologie di aiuti economici.

Pare certo tuttavia che detto beneficio sarà erogato a tutti i nuclei familiari con figli, indipendentemente dai rapporti di lavoro in essere. Ne consegue che saranno destinatari dell’assegno non solo i disoccupati, ma anche i percettori di indennità di disoccupazione Naspi.

Tratti essenziali e requisiti del contributo

L’assegno unico per i figli dal 1° luglio 2021 dovrebbe comportare un contributo mensile pari a 200-250 euro per ciascun figlio, dal 7 mese di gravidanza al 21 anno di età. L’assegno, come detto, dovrebbe riguardare la generalità dei nuclei familiari, essendo dunque rivolto anche – ad esempio – ai lavoratori autonomi e agli incapienti.

Dal punto di vista strettamente economico, l’importo dell’assegno unico figli sarà caratterizzato da una quota fissa e una variabile: la parte variabile sarà quantificata in base al numero dei figli e alla loro età anagrafica, oltre che sulla base del coefficiente ISEE.

Secondo le intenzioni dei promotori della misura, l’assegno mensile salirebbe di importo, nell’ipotesi una famiglia decida di avere più di due figli: infatti, dal primo luglio 2021 scatterebbe altresì una maggiorazione del 20% per i figli successivi al secondo.

Molto ampia, come accennato, la platea dei destinatari dell’assegno unico figli, comprendendo lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti ed incapienti.

Sono tre i requisiti essenziali per ottenere detto contributo. Ricapitoliamoli in estrema sintesi:

  • essere residenti in Italia;
  • avere la cittadinanza italiana, di uno Stato membro UE o di altro Paese non UE con regolare permesso di soggiorno;
  • avere figli a carico.

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Modalità di versamento dell’assegno: ecco quali sono

A questo punto, ci si potrebbe chiedere quali sono le concrete modalità di erogazione dell’assegno unico figli, a partire dal primo luglio 2021 – e salvo rinvii o ripensamenti che, almeno per il momento, non sembrano all’orizzonte. Ebbene, l’assegno mensile in oggetto sarà versato con una delle due seguenti modalità:

  • riconoscimento di un credito d’imposta;
  • erogazione di una somma di denaro.

In particolare, per i nuclei familiari in cui vi sono figli disabili, gli interessati avranno diritto ad una maggiorazione che va dal 30% al 50%, rispetto all’importo base.

Concludendo, ribadiamo che l’assegno unico figli andrà a sostituire alcuni bonus al momento in vigore, ossia detrazioni per figli a carico; assegni per il nucleo familiare (ANF); assegni per il 3° figlio; bonus Bebè; bonus mamma.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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