Pace fiscale 2021: gettate le basi nel decreto Sostegni

Pubblicato il 25 Marzo 2021 alle 12:41 Autore: Claudio Garau
Cartelle esattoriali versamenti notifiche e pignoramenti

Pace fiscale 2021: gettate le basi nel decreto Sostegni

Nelle ultime settimane, ci siamo soffermati più di una volta sulla necessità, palesata dall’attuale Esecutivo, di una riforma complessiva del fisco in Italia. Se ne parla frequentemente, anche perchè attraverso detta riforma (e non solo questa in verità), il Paese potrà avere accesso agli aiuti del Recovery Fund. Ebbene, in detto percorso di revisione del complesso settore delle tasse e dei tributi, trova spazio la pace fiscale 2021, dai più attenti osservatori letta come una sorta di ‘concessione’ che lo Stato fa ai cittadini contribuenti, già in difficoltà economica prima della pandemia e, a maggior ragione, durante.

In buona sostanza, abbiamo di fronte il condono delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro per i redditi più bassi e la proroga dei termini per il pagamento delle rate della rottamazione ter. In particolare, i termini di scadenza per il pagamento delle rate 2020 sono stati prorogati al 31 luglio, con una tolleranza di 5 giorni.

Sono le basi della pace fiscale firmata dal Governo con i contribuenti morosi, attraverso l’appena pubblicato decreto Sostegni. Quasi una sorta di ‘armistizio’, nella speranza di tempi migliori. Vediamo più nel dettaglio.

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Pace fiscale 2021: il perchè secondo Mario Draghi

In relazione al delicatissimo tema delle cartelle esattoriali, occorre dunque rimarcare che migliaia di cartelle esattoriali emesse tra il 2000 e il 2010, e che hanno a che fare anche con multe e bolli non pagati, sono state rottamate dal condono decreto Sostegni 2021. Non deve dunque stupire che il primo maxi provvedimento economico del Governo Draghi abbia fatto e stia facendo tuttora discutere. Comprese nel condono, infatti, anche imposte come IMU, TASI, tassa sui rifiuti e non solo.

D’altronde, oltre a prevedere specifici ‘sostegni’ alle imprese e alcune conferme come il blocco dei licenziamenti, il decreto legge citato mira ad alleggerire i debiti di molti cittadini e imprese alle prese con i devastanti effetti della pandemia.

Comprensibili le parole utilizzate dal Premier Draghi per giustificare il perchè della pace fiscale 2021. Infatti, nella conferenza stampa di venerdì scorso, il Premier ha sottolineato che uno Stato che non riesce a riscuotere crediti vecchi 10, 15 o anche 20 anni, ha evidentemente fallito il suo obiettivo e la sua missione. Sola conseguenza non può che essere l’archiviazione dei crediti considerati ormai ‘inesigibili’ e, di fatto, non più incassabili.

Pace fiscale 2021: i requisiti per aver accesso al condono

Tuttavia, va sottolineato che il condono o cancellazione cartelle esattoriali non vale per tutti i contribuenti a priori e indistintamente, ma soltanto nel rispetto di alcuni limiti:

  • solo alle cartelle di valore totale fino a 5.000 euro è applicabile il condono, cifra peraltro inclusiva di interessi e sanzioni;
  • i beneficiari sono soltanto coloro che hanno dichiarato nel 2020 un reddito del 2019 fino a 30.000 euro totali lordi annui, persone fisiche o imprese (persone giuridiche).

Riguardo all’ultimo punto, si parla di reddito imponibile come totale di tutti i redditi posseduti al netto di deduzioni e detrazioni. Sono esclusi i redditi a tassazione separata, come ad esempio il trattamento di fine rapporto o gli arretrati da lavoro subordinato.

Quali cartelle considerare nel condono e quali escludere

Attenzione però: la pace fiscale 2021 fa riferimento alle cartelle affidate agli agenti della riscossione (ex Equitalia) tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010. Onde non confondersi: si tiene conto non dell’anno nel quale multe, bolli e altre imposte risultano non pagate all’Erario, ma dell’anno nel quale vi è stata l’iscrizione a ruolo.

Per capire se si rientra nel beneficio della pace fiscale 2021, è necessario tener conto dell’importo di ciascun ruolo: se, ad esempio, una cartella esattoriale include 3mila euro di multe, 2mila di tasse arretrate e 4mila di altri tributi non pagati, in teoria usufruisce del condono, giacchè ciascun valore non oltrepassa la soglia dei 5mila euro, prevista dal decreto legge Sostegni.

Non solo: nella cancellazione di cui alla pace fiscale 2021, sono incluse anche le cartelle per le quali si è eventualmente aderito alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio. C’è chi ha giustamente osservato, non senza qualche critica, che il condono – applicandosi anche a pratiche che avevano aderito a rottamazione-ter e saldo e stralcio – stoppa di fatto l’iter di pagamenti che erano in corso di riscossione.

Restano invece esclusi dal condono o pace fiscale 2021, in ogni caso:

  • i debiti per il recupero degli aiuti di Stato;
  • le sanzioni penali;
  • gli importi derivanti da sentenza di condanna della Corte dei Conti.

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Gli interessati non devono fare nulla: la cancellazione sarà automatica

Ci si potrebbe domandare se è richiesta una qualche iniziativa degli aventi diritto al condono o pace fiscale 2021. Ebbene, gli interessati devono soltanto attendere, giacchè chi ha debiti verso lo Stato per cartelle fino a 5.000 euro emesse tra il 2000 e il 2010 e ha tutti i requisiti per beneficiare del condono, non deve fare assolutamente nulla. Sarà infatti l’Agenzia delle Entrate-Riscossione a cancellare direttamente il debito. Entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Sostegni, il MEF è tenuto infatti a varare un decreto attuativo, che include le modalità attuative del condono in oggetto. Gli interessati – ovviamente – potranno effettuare gli opportuni controlli, accedendo alla propria area personale sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Concludendo, il condono o pace fiscale 2021 riguarda in totale 16 milioni di cartelle esattoriali, contro i 61 inizialmente auspicati dai partiti di centro-destra. Lega e Forza Italia, che avevano spinto per il condono, chiedono di fare di più: ad aprile c’è da aspettarsi battaglia in Parlamento.  

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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