Pensioni ultime notizie: probabile rinvio riforma in autunno. No dei sindacati

Pubblicato il 25 Marzo 2021 alle 13:39 Autore: Claudio Garau
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Pensioni ultime notizie: probabile rinvio riforma in autunno. No dei sindacati

L’argomento pensioni, pur delicatissimo e bisognoso di riforme strutturali, non sembra al centro dell’agenda di Governo, almeno per ora. La prospettiva è quella di affrontarlo nel merito e compiutamente soltanto a partire dal prossimo autunno. In altre parole, le pensioni non sono la priorità numero uno per l’Esecutivo Draghi. Questa impostazione è stata recentemente confermata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha reso noto recentemente che la riforma di Quota 100 “non diventerà un tema di priorità politica finché non avremo avviato il lavoro su altre due questioni in questo momento più importanti, ovvero la riforma degli ammortizzatori e l’avvio di un confronto con le regioni sulle politiche attive“. Come a voler dire che sono talmente tante le questioni sul tavolo, che parlare di pensioni proprio ora, non sembra la scelta azzeccata. Tuttavia, per le parti sociali, occorre fare presto. Vediamo più nel dettaglio e cerchiamo dunque di fare il punto della situazione, con le pensioni ultime notizie.

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Pensioni ultime notizie: i sindacati chiedono di aprire subito il tavolo di discussione

Come appena accennato, le pensioni ultime notizie ci fanno capire, ancora una volta, che Governo e sindacati non remano nella stessa direzione. Infatti, i segretari confederali di Cgil e Cisl, Roberto Ghiselli e Ignazio Ganga, hanno chiesto di riaprire da subito il cantiere delle pensioni. D’altronde, è stato opportunamente fatto notare che la questione non attiene solo a quota 100, che scade alla fine di quest’anno. C’è tutto un sistema pensionistico e previdenziale da rivedere totalmente, correggere e innovare. I sindacati, inoltre, auspicano una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro.

Per Ignazio Ganga, in particolare, “Tanti lavoratori e lavoratrici si chiedono con preoccupazione quali saranno le regole per andare in pensione dopo la scadenza di quota 100 a dicembre 2021. La situazione determinata dal protrarsi della crisi pandemica aumenta lo stato di incertezza ed è importante che il Governo, accanto alla gestione dell’emergenza, dia la disponibilità a ragionare sui vari problemi della previdenza a partire da quello relativo alla flessibilità per accedere alla pensione fino al tema delle rivalutazioni dei trattamenti in essere“. Insomma, i sindacati chiedono maggiore collaborazione delle forze politiche e disponibilità ad affrontare subito il tema pensioni, senza aspettare l’autunno.

Anzi, per Ghiselli di Cgil è doveroso riaprire le due commissioni sui cd. lavori gravosi e premere per la separazione tra previdenza e assistenza. L’obiettivo è definire, una volta per tutte, “un organico intervento normativo” che possa iniziare dal 2022, ossia proprio alla scadenza di Quota 100. Proprio l’esponente di Cgil si pone la seguente domanda: “Vorremmo capire dal nuovo Governo se condivide l’idea di un intervento complessivo sulla previdenza che affermi la flessibilità in uscita, per noi dopo 62 anni o con 41 anni di contributi, che affronti il tema della prospettiva previdenziale dei giovani, la possibilità di andare in pensione in anticipo per chi ha fatto lavori gravosi e di cura, per le donne, e la tutela del potere d’acquisto delle pensioni. Se questi sono i temi da affrontare siamo già in ritardo e non c’è altro tempo da perdere“. Il confronto, ed anzi la contrapposizione circa le tempistiche da seguire sul tema pensioni, è del tutto evidente.

Pensioni ultime notizie: le principali ipotesi lanciate dai sindacati

Se lo scenario attuale in tema di pensioni ultime notizie, vede l’argomento non in cima agli impegni in agenda del Governo, sono i sindacati ad offrire delle proposte di riforma del sistema pensioni. Per esempio, è stata prospettata la revisione della legge Dini, che al momento permette di andare in pensione a 64 anni a chi rientra nel sistema contributivo puro, ossia ha cominciato a lavorare dopo il primo gennaio 1996. Ciò a condizione che la pensione maturata sia di importo corrispondente ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.

I sindacati domandano dunque di abbassare l’età del pensionamento a 62 anni, ma non solo. Il calcolo dell’importo non deve essere più soltanto contributivo, bensì misto contributivo-retributivo. Per questa via, la possibilità di anticipare la pensione sarebbe permessa anche a coloro che hanno cominciato a lavorare prima del 1996. I sindacati domandano altresì un ulteriore intervento: abbassare il requisito d’accesso a 1,2-1,5 volte la pensione sociale. Ciò nell’evidente fine di allargare la platea dei potenziali beneficiari e favorire dunque l’uscita dal lavoro in età ormai avanzata.

Ma non è finita qui: sul tavolo, c’è anche la proposta lanciata ancora una volta dai sindacati, relativa all’abbassamento della soglia di età contributiva minima per poter contare sulla pensione anticipata Inps, al momento pari a 41 anni anni e 10 mesi per le donne e a 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Le parti sociali chiedono che sia portata 41 anni per tutti, indipendentemente dal sesso. Sempre in tema di pensioni ultime notizie, i sindacati chiedono allargare le tipologie di attività lavorative da considerarsi gravose, e quindi destinatarie di norme di speciale tutela.

Arrivato il parziale ‘stop’ del Ministero del Lavoro: risorse esigue

In ambito pensioni ultime notizie e previsioni sul 2022, è arrivata però la doccia fredda, da parte del Ministro del Lavoro Orlando, che è intervenuto sul tema riforme con una certa chiarezza: “Le risorse sono limitate“, come a voler sottolineare che gli stanziamenti di queste ultime settimane, e quelli che verranno, saranno rivolti prevalentemente ad altri settori, considerati di maggior rischio ed impatto sociale. “I governi lavorano sull’extra deficit ma a fine anno scadrà Quota 100 e noi discuteremo su come affrontare questo passaggio“, ha poi aggiunto. Il punto è che il governo Draghi sarà costretto – nel medio termine – a trovare un compromesso o mediazione, prima all’interno dell’eterogenea maggioranza, e poi con i sindacati, che spingono per una riforma pensioni di ampio respiro.

Prospettive e proposte per il 2022

In questo particolare momento storico, con la crisi economica da pandemia e lockdown conseguente, gli addetti ai lavori sono chiamati ad operare secondo pragmatismo e con una certa velocità d’azione, per il bene comune. Ecco perchè, in tema di pensioni ultime notizie, l’ipotesi più probabile permane tuttora quella di sostituire quota 100, che terminerà a fine anno, con Quota 102, di cui abbiamo già parlato qui. A quest’ultima quota, gli interessati potranno accedere se avranno almeno 64 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi. Non è finita qui, giacchè la proposta di riforma, per far quadrare i conti, prevede anche la diminuzione dell’assegno pensionistico (fino al 4%). Ciò per ciascun anno di anticipo dell’assegno. 

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Seguendo l’idea dei sindacati, altra ipotesi che emerge negli ambienti della politica è quella di dare precedenza ai lavori usuranti, con una sorta di categoria preferenziale per chi compie determinate mansioni assai faticose e pericolose per la salute, specialmente con il passare degli anni. Ecco perchè si è parlato e si continua a parlare di quota 92 per chi compie lavori gravosi.

Su questa linea, si colloca il recente intervento del Presidente Inps Tridico, che ha espressamente parlato di maggior flessibilità in uscita dal lavoro, a favore di chi svolge lavori usuranti: “Tanto più gravoso è il lavoro svolto, tanto prima il lavoratore dovrebbe uscire dal mercato del lavoro“.

Concludendo, quanto finora riportato appare un quadro di insieme delle possibili iniziative sul tavolo: permangono però ombre circa le tempistiche e le risorse effettivamente a disposizione, pur considerando che il tema della riforma pensioni è e resta tutt’altro che secondario.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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