Cipro del Nord, rimandate elezioni presidenziali. Storia e nascita della controversa Repubblica

Pubblicato il 21 Marzo 2020 alle 14:00 Autore: Vittorio Maria Lauro

L’emergenza Coronavirus nel mondo, ha costretto la repubblica Turca di Cipro del Nord a rimandare le elezioni presidenziali, previste il 26 aprile. Il parlamento si è espresso con 41 voti favorevoli e 2 contrari per mantenere le elezioni l’11 ottobre. Resterà in carica l’attuale presidente Mustafa Akinci, rappresentante del partito social-democratico TDP.

Akinci è un sostenitore della riunificazione e ha ridotto l’influenza turca a Cipro del Nord.

Cipro del Nord nasce dalle tensioni tra la comunità greco-cipriota e la comunità turca-cipriota, iniziate nel 1963. Nell’estate del 1974, dopo il colpo militare Greco, la Turchia intervenne militarmente. Le forze militari Turche conquistarono la parte nord dell’isola, l’attuale Cipro del Nord, che nel 1983 si autoproclamò indipendente. Ad oggi, la comunità internazionale non riconosce Cipro del Nord. Solamente la Turchia riconosce l’indipendenza di Cipro del Nord.

Il segretario dell’ONU Kofi Annan, all’inizio dei 2000, propose un piano per l’unificazione di Cipro, a cui seguì un referendum. Il nuovo paese doveva essere una federazione di due stati costituenti, uniti da un governo federale.

Questo nuovo livello federale avrebbe incorporato: un consiglio presidenziale collettivo, costituito da sei membri votanti, assegnati in base alla popolazione; un presidente e un vicepresidente scelti internamente dal consiglio presidenziale; una legislatura bicamerale, costituita dal Senato e da una Camera dei deputati; e, infine, una Corte Suprema.

Ogni stato costituente avrebbe avuto una costituzione propria, in aggiunta a una costituzione federale per il nuovo stato. Inoltre, permetteva sia alla Grecia sia alla Turchia di mantenere una presenza militare permanente sull’isola, anche se ridotta.

Il lato Turco fu favorevole all’unificazione, mentre il lato Greco no. Il piano di Annan non prevedeva né il ritorno nelle proprie case dei rifugiati greco-ciprioti, né il rientro in Turchia da parte dei coloni Turchi.

Anche l’Unione Europea sperava di ottenere la riunificazione, dopo aver accettato Cipro nell’Unione Europe. Invece, ad oggi, soltanto la parte meridionale di Cipro fa parte dell’unione.

I trattati per la riunificazione proseguono ancora, ma con scarsi risultati. L’ONU dubita che la riunificazione sia ancora possibile.

 

 

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