Profughi ucraini: arriva il permesso di soggiorno temporaneo. Le regole

Pubblicato il 4 Marzo 2022 alle 10:26 Autore: Guglielmo Sano
Profughi ucraini: arriva il permesso di soggiorno temporaneo. Le regole

Profughi ucraini: arriva il permesso di soggiorno temporaneo. Le regole

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 3 marzo 2022, il Consiglio dell’Ue ha deciso di rilasciare ai profughi ucraini un permesso di soggiorno temporaneo sul territorio della comunità europea. Lo strumento era stato introdotto ai tempi della guerra nel Kosovo ma non era mai stato utilizzato.

Profughi ucraini: arriva il permesso di soggiorno temporaneo

La scelta di concedere ai profughi ucraini un permesso di soggiorno temporaneo sul territorio dell’Unione Europea è stata definita dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati una decisione “senza precedenti”. Lo strumento è stato introdotto nel 2001 con l’intenzione di garantire chi fuggiva dai Balcani in particolare a seguito della guerra in Kosovo svoltasi tra il 1998 e il 1999. La protezione temporanea arrivò in ritardo rispetto all’emergenza, successivamente non venne mai più attivato.

In pratica, a seguito della decisione del Consiglio Europeo, che riunisce i rappresentanti dei governi dei 27 stati membri dell’Ue, verrà riconosciuto ai profughi ucraini il diritto a risiedere e lavorare, ad avere un’istruzione così come l’assistenza sanitaria sul territorio Ue per un anno (periodo di permanenza rinnovabile di sei mesi in sei mesi per un massimo di 3 anni). Le prime stime riferiscono che, dopo soltanto una settimana di combattimenti, siano già circa un milione le persone in fuga dal paese dirette verso l’Ue. Senza la garanzia della protezione umanitaria, potrebbero rimanere entro i confini dell’Unione per un massimo di 90 giorni senza necessità di richiedere un visto.

La questione del contenimento dell’epidemia

L’esodo dei profughi ucraini impone una riflessione anche sotto altri punti di vista ai paesi Ue. L’Ucraina a partire da metà gennaio è stata investita da una nuova ondata di contagi: prima dell’invasione russa la media giornaliera era di 27mila nuovi casi al giorno. Inoltre, non più del 35% della popolazione ucraina ha completato il ciclo di vaccinazione (in Italia si arriva all’83% per fare un paragone), inoltre, nella campagna vaccinale nazionale sono stati utilizzati anche composti non autorizzati dall’Ema (come il Sinovac).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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