Elezioni in Svezia, il centrodestra vince grazie ai più giovani

Pubblicato il 14 Settembre 2022 alle 17:52 Autore: Gianni Balduzzi
elezioni Svezia

Elezioni in Svezia, il centrodestra vince grazie ai più giovani

È tempo di elezioni. In questo settembre si è deciso il rinnovo del Parlamento anche in un altro importante Paese europeo, la Svezia.

Democrazia stabile, esempio per quelle di tutto il mondo, la monarchia scandinava ha sempre avuto un sistema multipartitico in cui si sono alternati al potere un forte (anche se declinante) partito socialdemocratico e coalizioni di centrodestra moderato. Recentemente è assurta agli onori della cronaca per il suo ingresso nella NATO.

Oggi la sua politica è di fronte a una svolta. I veri vincitori delle consultazioni di pochi giorni fa sono i Democratici svedesi, formazione nazionalista un tempo accusata di essere di estrema destra, oggi nel gruppo dei Conservatori Riformisti a Strasburgo assieme a Fratelli d’Italia e al PiS polacco.

Ha superato il 20% crescendo del 3,1% forte di posizioni moderatamente sovraniste e più dure degli altri partiti sull’immigrazione, che in Svezia è un tema caldo, essendo il Paese quello con più cittadini stranieri in Europa.

Ha cannibalizzato i partiti del centrodestra tradizionale, come i Moderati, che in passato hanno espresso più volte il Primo Ministro e che oggi sono al 19,1%, lo 0,7% in meno di 4 anni fa, i Cristiano Democratici, al 5,4% (-0,9%), i Liberali, al 4,6% (-0,9%).

I risultati non sono definitivi, mancano i voti postali, ma insieme questi 4 partiti dovrebbero avere 175 seggi, la maggioranza assoluta dei 349 del Parlamento svedese.

La premier uscente Andersson, non esce tuttavia sconfitta. Il suo Partito Socialdemocratico è in crescita e risale sopra il 30,4% guadagnando il 2,1%, tornando ai valori dello scorso decennio.

Ha ottenuto tale risultato anche prendendo consenso agli alleati che avevano sostenuto il suo governo di minoranza, il Partito di Sinistra, che passa dall’8% al 6,7%, il Partito di Centro, agrario-liberale, che una volta era alleato dei Moderati, e che perde quasi due punti andando anch’esso al 6,7%. A crescere, di poco, sono solo i Verdi, ora al 5%.

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Nel complesso oggi questa alleanza di centrosinistra è di poco minoranza e dovrebbe governare, se vi è accordo tra la nuova destra dei Democratici e quella tradizionale, l’opposizione.

Ma perché ha vinto? Chi ha votato per loro?

Elezioni in Svezia, i Moderati fanno il pieno tra i 18-21enni

Il dato merita attenzione, perché è in controtendenza rispetto al resto del mondo occidentale. Secondo i sondaggi sono stati i più giovani a regalare al centrodestra la vittoria.

Mentre nel resto del mondo tendono a pendere verso sinistra in Svezia non è stato così.

Nel complesso Democratici, Moderati, Liberali e Cristiano Democratici sono al 58% tra i 18-21 enni. E in particolare sono i Moderati a prevalere, con il 26%. Questo è ancora più inusuale, perché anche quando ai giovani piace la destra, solitamente si tratta di una destra più populista e anti-establishment, non il partito della borghesia tradizionale come i Moderati svedesi. Questi tra i giovanissimi invece crescono, in controtendenza con il dato nazionale, del 2% rispetto al 2018 e del 5% rispetto al 2014, quando in realtà complessivamente erano andati meglio di oggi.

Vanno bene anche i Democratici, che balzano tra i 18-21enni dal 12% al 22%. Questi ultimi se la cavano peggio tra i 22-30enni, tra cui ottengono il 17%. Anche in questo segmento, comunque, il centrodestra ha la maggioranza assoluta grazie alla crescita dei Moderati.

Se la cavano invece male i socialdemocratici, che tra i giovanissimi sono solo al 20%, il 10% in meno rispetto alla media, un minimo storico.

Perché il centrodestra ha più presa della sinistra? Certamente la socialdemocrazia svedese è l’establishment per definizione, il partito più antico e per più anni al potere, che ha plasmato la società e l’economia, e che viene da 8 anni di potere. Oggi più che mai probabilmente non attira il voto di chi cerca il cambiamento e novità in politica.

Che questo trend si possa affermare anche altrove tra alcuni anni?

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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