Elezioni in Spagna, nel 2023 un altro governo di centrodestra in Europa?

Pubblicato il 10 Marzo 2023 alle 15:19 Autore: Gianni Balduzzi
elezioni Spagna

PP e Vox insieme continuano ad avere la maggioranza dei seggi nelle intenzioni di voto

Giorgia Meloni ci tiene molto, per cambiare gli equilibri all’interno dell’Unione Europea, ed infatti sono noti i suoi rapporti con Abascal di Vox: l’eventuale ascesa al potere di un’altra maggioranza di centrodestra in un Paese importante d’Europa le sarebbe molto utile su tanti dossier.

E secondo i sondaggi degli ultimi mesi è esattamente quanto potrebbe verificarsi entro la fine dell’anno. Le elezioni generali in Spagna dovrebbero vedere vincitori il Partito Popular di Feijoo e l’alleato Vox, di Abascal.

Abbiamo preso in considerazione le ultime 10 intenzioni di voto, elencate da Electocracia, che mostrano come insieme questi due partiti oscillino tra il 43% e il 47% circa. Non è la maggioranza assoluta, ma la legge elettorale spagnola, fatta di collegi piccoli, di fatto premia le forze più grandi, e infatti in base alle stime di Electocracia dovrebbero avere tra i 177 e i 182 seggi, quindi più dei 176 necessari per governare.

elezioni Spagna

A questi potrebbero aggiungersi gli 1-2 seggi dei conservatori della Navarra.

È dal giugno 2022 che le intenzioni di voto puntano chiaramente in questa direzione, con il PP stabilmente quasi sempre sopra il 30%, con punte superiori al 30%, e Vox tra il 14% e il 16%. Nella primavera del 2022 il partito più a destra si era avvicinato ai popolari, superano il 20% secondo alcuni sondaggi e raggiungendo e facendo meglio degli alleati in qualche caso. È stata però una fase passeggera.

Elezioni in Spagna, sarà Feijoo il prossimo premier?

Sembra che dopo le prossime elezioni in Spagna nel Paese tornerà al potere una forza tradizionale, quel PP già al governo tra il 1996 e il 2004 con Aznar e poi tra il 2011 e il 2018 con Rajoy, piuttosto che una emergente come Vox, più simile alla nuova destra identitaria cresciuta molto anche in altre aree d’Europa.

E la sinistra? Il PSOE del premier attuale Sanchez viene dato tra il 24% e il 27%. È un calo rispetto al 28% delle ultime politiche del 2020, ma non un tracollo, così come non vive un tracollo l’alleato Unidas Podemos, che però calerebbe dal 12,6% al 9-12%. Gli alleati minori dovrebbero avere gli stessi seggi di oggi all’incirca, come per esempio i nazionalisti baschi o Mas Pais (spin off di Podemos), mentre gli indipendentisti catalani, sia moderati sia i repubblicani, già in precedenza non avevano appoggiato l’esecutivo, ma i repubblicani di sinistra si erano astenuti, come gli indipendentisti baschi.

La vera novità dovrebbe essere la quasi scomparsa dei centristi di Ciudadanos, che dal 6,8% dovrebbero andare all’1,5%-2%, ottenendo zero o un seggio. Non facevano parte della maggioranza, ma questo calo di fatto favorisce PP e Vox perché è qui che vanno gran parte dei loro voti, che vengono concentrati in due partiti grandi, che la legge elettorale spagnola favorisce.

A differenza che in Italia, dove spesso vi sono variazioni di decine di punti, alle prossime elezioni in Spagna sarà una crescita del 5-6% a dare alla nuova maggioranza la forza di governare, se questi dati sarann confermati

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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