Stop Reddito di cittadinanza a luglio: cosa succederà? Le opzioni

Pubblicato il 23 Giugno 2023 alle 12:28
Aggiornato il: 26 Giugno 2023 alle 17:46
Autore: Guglielmo Sano
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Stop Reddito di cittadinanza a luglio: cosa succederà? Le opzioni

Stop Reddito di cittadinanza a luglio: dopo il prossimo pagamento perderanno il sussidio circa 400mila famiglie. Che alternative dopo il cambiamento della normativa dettato dal Governo Meloni? Una panoramica delle (poche) opzioni disponibili.

Stop Reddito di cittadinanza a luglio: cosa succederà? Le opzioni

Stop Reddito di cittadinanza a luglio: dopo il prossimo pagamento, previsto come di consueto per il giorno 27 del mese di riferimento, niente più sussidio per circa 400mila nuclei familiari. In pratica, non si riceverà più l’accredito e non si potrà fare più richiesta di erogazione. Entrano in vigore, infatti, le disposizioni della Legge di Bilancio 2023: la finanziaria per l’anno in corso ha stabilito una scadenza per l’RdC, solo 7 mensilità prima della definitiva dismissione a meno che non si parli di una famiglia con almeno un componente minore, disabile grave o over 60 per cui, di fatto, al momento non cambia nulla.

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Supporto per la formazione e il lavoro da settembre

Stop Reddito di cittadinanza: cosa fare adesso? Poche le alternative all’RdC per chi lo perderà dopo luglio in realtà. Un’opzione percorribile sarà partecipare al programma Supporto per la formazione e il lavoro che partirà, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, non prima di settembre 2023.

Sarà riservato proprio a molti di coloro che risulteranno esclusi dalla possibilità di accedere al nuovo RdC da gennaio 2024, ovvero l’Assegno di Inclusione. Nello specifico, potrà fare richiesta chi ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni in possesso di un Isee in corso di validità non superiore ai 6mila euro annui. Partecipando al Supporto si potrà ricevere un assegno pari a 350 euro per una durata massima di 12 mesi, senza rinnovo, e soltanto se si parteciperà a un corso di formazione o a progetti di pubblica utilità individuati dall’interessato o dal Centro per l’impiego di riferimento.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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