Mutuo agosto 2023: prelievo extraprofitti banche. Conseguenze?

Pubblicato il 9 Agosto 2023 alle 13:31
Aggiornato il: 12 Agosto 2023 alle 22:29
Autore: Guglielmo Sano
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Mutuo agosto 2023: prelievo extraprofitti banche. Conseguenze?

Mutuo agosto 2023: nel Decreto Omnibus recentemente licenziato dal Governo Meloni anche un prelievo straordinario sugli extraprofitti delle banche. L’iniziativa sembra avere come obiettivo principale di accumulare risorse per sostenere chi ha un mutuo e chi ne accenderà uno prossimi mesi. Tuttavia, la misura potrebbe comportare proprio un ulteriore aumento del costo dei piani di ammortamento volti all’acquisto di un immobile. Ecco cosa potrebbe succedere nello specifico secondo gli esperti.

Mutuo agosto 2023: prelievo extraprofitti banche. Conseguenze?

Mutuo agosto 2023: un po’ a sorpresa nel Decreto Omnibus recentemente licenziato dal Governo Meloni è stata inserita una tassa sugli extraprofitti delle banche. In poche parole, il provvedimento dispone un prelievo sui maggiori guadagni che gli istituti di credito hanno realizzato grazie ai rialzi dei tassi di interessi decisi dalla Bce in ottica anti-inflazione. Ancora non è stato messo nero su bianco come verranno utilizzate le risorse che la misura permetterà di accumulare.

L’esecutivo però ha fatto chiaramente capire di volerle indirizzarle al sostegno di chi deve sostenere i costi di un mutuo a tasso variabile. Tuttavia, paradossalmente, la tassazione degli extraprofitti realizzati dalle banche potrebbe determinare proprio un aumento del costo dei prodotti creditizi, mutui compresi. In sostanza, le banche potrebbero di fatto addossare i maggiori costi ai clienti (d’altronde, sta tuttora accadendo in questo periodo di alti tassi di interesse).  

Le banche aumenteranno i costi?

Mutuo agosto 2023: dunque, per recuperare il maggiore esborso dovuto alla tassazione degli extraprofitti, le banche potrebbero aumentare il costo dei prodotti creditizi. In primis, proprio i mutui. In generale, è opinione degli esperti che la misura non si ripercuoterà sui mutui a tasso variabile già accesi (su questi – per esempio, su quelli accesi a gennaio 2022 – già gravano circa 2.300 euro di maggiorazione per via dei rialzi dei tassi di interesse). Se infine la misura entrerà a regime saranno più che altro i mutui e i prestiti accesi nella seconda metà del 2024 a risentire di un aumento dei costi che potrebbe raggiungere anche il +0,5%.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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