Pensione 2024: torna la Legge Fornero. In quali casi?

Pubblicato il 27 Dicembre 2023 alle 19:17
Aggiornato il: 29 Dicembre 2023 alle 12:31
Autore: Guglielmo Sano
Pensione 2024: torna la Legge Fornero. In quali casi?

Pensione 2024: torna la Legge Fornero. In quali casi?

Pensione 2024: per effetto della Legge di Bilancio, che ha ridotto di molto la platea dei potenziali beneficiari delle misure di flessibilità in uscita, di fatto, la Legge Fornero torna a riaffacciarsi con forza sul nostro sistema previdenziale. Ecco cosa succederà nel dettaglio.

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Pensione 2024: torna la Legge Fornero. In quali casi?

Pensione 2024: con la nuova Legge di Bilancio si abbatte una scure sulle forme di flessibilità in uscita. Per capirsi: con la manovra vengono confermate diverse misure che permettono il pensionamento anticipato (aggirando quindi la Legge Fornero), si tratta di Quota 103, Ape Sociale e Opzione donna, tuttavia, per tutte e tre è stata notevolmente ridotta la platea dei potenziali beneficiari.

Rispetto alle previsioni pre-finanziaria, in pratica, si è dimezzato il numero di coloro che poteva andare in pensione prima del raggiungimento del requisito anagrafico: da circa 60mila uscite si è scesi a 32mila. Insomma, tranne poche eccezioni, tornano a valere nella stragrande maggioranza dei casi le regole del 2011, appunto quelle fissate dalla Legge Fornero.

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Due novità previste già nel 2023

Pensione 2024: da precisare però che la Legge di Bilancio 2023 era andata a modificare alcuni dettagli della Legge Fornero rendendola leggermente più favorevole per alcuni pensionati che rientrano completamente nel sistema contributivo (contributi maturati a partire dal primo gennaio 1996).

Sono due, in particolare, le modifiche all’impianto originario da segnalare: 1) per usufruire della pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi) basta aver maturato un importo del rateo pari all’assegno sociale (nel 2023 doveva essere 1,5 volte il suo valore); 2) per usufruire della pensione anticipata (64 anni di età e 20 anni di contributi) l’importo del rateo, invece, deve essere pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale. Nel 2023 il limite era posto a 2,8 volte: quindi, si restringono i parametri richiesti ma non per tutti. Le lavoratrici con un figlio potranno usufruire della pensione anticipata sempre con un assegno pari a 2,8 volte l’assegno sociale, il limite scende a 2,6 volte da due figli in poi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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