Tassi mutuo 2024: segnali di calo. Quando e quanto scenderanno?

Pubblicato il 30 Gennaio 2024 alle 13:03
Aggiornato il: 2 Febbraio 2024 alle 12:55
Autore: Guglielmo Sano
Tassi mutuo 2024: segnali di calo. Quando e quanto scenderanno?

Tassi mutuo 2024: segnali di calo. Quando e quanto scenderanno?

Tassi mutuo 2024: primi segnali incoraggianti su questo versante, dopo mesi e mesi di calvario. Buone notizie per chi prevede di accendere un piano di ammortamento volto all’acquisto di un immobile nel prossimo futuro. Quale prodotto scegliere? Il fisso resta l’opzione migliore? Una panoramica sui dati più recenti.

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Tassi mutuo 2024: primi segnali di calo dopo 2 anni

Tassi mutuo 2024: primi segnali incoraggianti su questo versante dopo 24 mesi da vero e proprio “incubo”. È il rapporto dell’Abi – l’Associazione Bancaria Italiana – a indicare questa direzione. Un dato su tutti: a dicembre 2023, il tasso medio dei mutui è sceso dal 4,5% al 4,42%. Una flessione minima quindi. Resta comunque la prima dopo un anno di crescita continua. Secondo gli analisti si tratta di un segnale chiaro: i mercati stanno anticipando il cambio di rotta che dovrebbe essere intrapreso dalla Banca Centrale Europea in estate. Tra giugno e luglio, infatti, appare sempre più probabile l’inizio di un percorso di progressiva riduzione del costo del denaro.

Quando e quanto stanno scendendo?

Tassi mutuo 2024: dunque, cosa aspettarsi nel breve-medio termine? Tutto dipenderà dalla politica monetaria della BCE. Come muoversi se nel frattempo è necessario accendere un piano di ammortamento? Guardando i dati, al momento i mutui a tasso fisso rimangono i più convenienti: sono dell’1,7% meno costosi di quelli a tasso variabile. Nello specifico, i mutui a tasso fisso si muovono tra il 3,2% e il 3,5% mentre quelli a tasso variabile si attestano mediamente al 4,5%. D’altra parte, ci si può aspettare un nuovo calo di questi ultimi a partire da marzo: calo che potrebbe portarli intorno al 3% da marzo in poi e al 2% circa nel corso del prossimo anno. L’opinione degli esperti, però, è che anche nel lungo termine resteranno meno convenienti dei mutui a tasso fisso, soprattutto, per i piani con durata superiore a 20 anni.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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