Cartelle esattoriali 2024: aumento rate. Cosa cambia? Quando?

Pubblicato il 12 Marzo 2024 alle 12:01
Aggiornato il: 8 Aprile 2024 alle 14:25
Autore: Guglielmo Sano
Cartelle esattoriali 2024

Cartelle esattoriali 2024: aumento rate. Cosa cambia? Quando?

Cartelle esattoriali 2024: prosegue la definizione della Riforma Fiscale. Prende corpo l’estensione temporale dei piani di ripianamento dei debiti contratti con gli enti di riscossione. Il numero delle rate crescerà progressivamente nei prossimi anni fino a raggiungere quota 120. Come funziona esattamente il nuovo sistema di dilazione?

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Cartelle esattoriali 2024: nuovo schema per la dilazione dei pagamenti

Cartelle esattoriali 2024: prosegue l’iter di definizione della Riforma Fiscale. Tra le varie misure che ne faranno parte, sta prendendo corpo un nuovo sistema di dilazione dei piani di pagamento dei debiti contratti con il Fisco, con Comuni-Regioni, Inps e così via. In poche parole, ci si potrà mettere in regola con un ente impositore in tempi più lunghi: ben 10 anni, corrispondenti a un massimo di 120 rate. Il nuovo schema di dilazione dei debiti con l’erario non entrerà in vigore prima del 2025, inoltre, l’allungamento sarà progressivo, cioè di anno in anno il numero di rate aumenterà fino a raggiungere la possibilità di estensione massima, appunto 120 rate, nel 2031.

Cosa cambia a partire dal prossimo anno?

Cartelle esattoriali 2024: al momento è possibile dilazionare il pagamento dei debiti contratti con l’erario in un massimo di 72 rate mensili. A partire dal 2025 il numero di rate crescerà fino a 84, nel biennio 2026-2027 fino a 96 rate, si arriverà a massimo 108 rate nel biennio successivo (2028-2029) e, infine, il piano di dilazione potrà essere spalmato su 120 rate mensili (10 anni) a partire dal 2031.

Altra importante novità sulle Cartelle esattoriali proveniente dal processo di Riforma Fiscale riguarda il cosiddetto “discarico”. In breve, il termine entro il quale una cartella viene – di fatto – messa da parte, eliminata, automaticamente poiché risultata inesigibile, come nel caso per esempio di soggetti deceduti, falliti o comunque irreperibili. Con la Riforma Fiscale il discarico avverrà dopo 5 anni, trascorso questo periodo toccherà all’ente di riscossione scegliere se intraprendere una nuova procedura di riscossione o meno.  

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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