Fusione MPS–Mediobanca: ambizioni alte, ma l’operazione resta ad alto rischio

Pubblicato il 13 Giugno 2025 alle 18:18 Autore: Gennaro Fortunato
piazza di Siena

Come si legge in questo articolo, il fortissimo interesse di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) per una possibile fusione con Mediobanca continua a generare attenzione e scetticismo negli ambienti finanziari. Secondo una recente analisi di AlphaValue, la mossa dell’istituto senese potrebbe essere interpretata come una scelta forzata per colmare un gap strutturale, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel sistema bancario nazionale. Tuttavia, il report mette in guardia da un approccio eccessivamente aggressivo, che potrebbe avere effetti controproducenti se perseguito in modo indiscriminato.

Il nodo Banca Generali e le implicazioni operative

Il dibattito si è riacceso in seguito all’ipotesi che Monte dei Paschi possa continuare a insistere sull’operazione anche qualora Mediobanca concludesse con successo l’acquisizione di Banca Generali. In un simile scenario, si profilerebbe la nascita di un soggetto bancario più complesso e difficile da integrare, aumentando il carico operativo e strategico per entrambe le realtà coinvolte.

Rinegoziazione delle condizioni: uno scenario probabile?

Secondo David Grinsztajn, analista di AlphaValue con esperienza nel settore bancario del continente, l’ampliamento del perimetro societario di Mediobanca costringerebbe Banca Monte dei Paschi di Siena a riconsiderare, attenuandola, la propria offerta. In particolare, il rafforzamento della posizione di Mediobanca renderebbe necessaria una rinegoziazione dei termini, sia in termini finanziari che organizzativi, per riequilibrare le forze in campo.

I timori degli investitori e il ruolo dei proxy advisors

Il rischio di un fallimento dell’operazione o di un’integrazione inefficace non è affatto trascurabile. Gli investitori istituzionali e i proxy advisors esprimono forti perplessità circa la reale sostenibilità di un’operazione così complessa. La prospettiva di una governance poco chiara o di sinergie difficili da attuare potrebbe penalizzare soprattutto gli azionisti di Mediobanca, che negli ultimi anni hanno beneficiato di una gestione efficace sotto la guida di Alberto Nagel, amministratore delegato in carica dal 2008.

Le quotazioni di Borsa e le cautele del caso

Al momento, le azioni di Monte dei Paschi di Siena sono scambiate a 73 euro, con un incremento del 6,7% da inizio anno. Quelle di Mediobanca, invece, viaggiano intorno ai 19,9 euro, con una crescita che supera il 40%. Numeri che spiegano la forte attrattiva dell’istituto milanese di Piazzetta Enrico Cuccia, ma che al tempo stesso invitano alla cautela di fronte a operazioni potenzialmente destabilizzanti.