Opzione donna 2026: modifiche in Manovra. Nuovi requisiti?

Pubblicato il 2 Settembre 2025 alle 12:16 Autore: Guglielmo Sano
Opzione donna 2026

Opzione donna 2026: modifiche in Manovra. Nuovi requisiti?

Opzione donna 2026: la modalità di pensionamento anticipato dedicata alle lavoratrici potrebbe essere modificata ancora una volta. Da parte della maggioranza volontà di rilanciarla visto che le attuali regole rendono l’accesso fortemente limitato e l’uscita molto penalizzante. Come funziona attualmente? Quali cambiamenti potrebbero comparire nella Legge di Bilancio 2025?

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Opzione donna 2026: come funziona attualmente?

Opzione donna 2026: governo pronto a rimettere mano alla modalità di pensionamento anticipato dedicato alle lavoratrici. Obiettivo renderla più attrattiva dopo che gli ultimi appunti al regolamento ne avevano ristretto le possibilità di accesso oltre che fortemente penalizzante usufruirne per uscire dal lavoro. Allo stato dei fatti, l’Opzione donna permette di andare in pensione anticipata tramite un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno. Requisiti fondamentali: almeno 35 anni di contributi ed età variabile tra 59 e 61 anni, in base al numero di figli.

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Come potrebbe cambiare con la Legge di Bilancio 2025?

Come potrebbe cambiare Opzione donna nel 2026? In generale, dovrebbe diventare una modalità di pre-pensionamento più accessibile e più conveniente. Per realizzare ciò, innanzitutto, sarebbe necessario intervenire sulle condizioni di accesso. Dunque, sembra che sul tavolo ci sia un ritorno al passato. In sostanza si ipotizza la riproposizione dei requisiti originari. Una delle ipotesi principali è il ritorno ai requisiti originari. In pratica, uscita dal lavoro a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le lavoratrici autonome senza altri vincoli, in primis quelli legati all’anzianità contributiva. Difficile, invece, un intervento sul sistema di calcolo dell’assegno, magari introducendo un sistema misto contributivo-retributivo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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