Dove batte il cuore degli elettori

Pubblicato il 4 Marzo 2010 alle 13:26 Autore: Felice Meoli

I cattolici

Se i giovani rappresentano un quarto dei votanti, i cattolici (dichiarati, di tutte le età) invece sfiorano il 90 per cento. Impossibile dunque non considerarli quasi sovrapponibili alla popolazione italiana. Eventuali differenze comportamentali vanno allora individuate tra cattolici praticanti (oltre il 50%, in prevalenza casalinghe, pensionati, insegnanti e in generale lavoratore del settore pubblico) e cattolici non praticanti (circa 39%, in prevalenza liberi professionisti, impiegati, studenti e in generale lavoratori del settore privato). Atei, agnostici e praticanti altre fedi sono dunque una magra minoranza: all’interno di essi si distingue però l’alta scolarizzazione (laurea) rispetto alla media. Praticanti e non praticanti sembrano distribuirsi comunque in maniera piuttosto lineare lungo la direttrice destra-sinistra, e suggerire un’analisi decisamente meno frastagliata rispetto a quella appena presentata per i giovani. I praticanti infatti si autocollocano in misura maggiore della media nell’area di centrodestra (40,6% rispetto al 34,4% dei non praticanti), e assegnano giudizi più positivi a Pdl, Udc e Lega Nord; i non praticanti si autocollocano invece nell’area di centrosinistra (41,6% rispetto al 30,8% dei praticanti) e assegnano giudizi più positivi a Pd e Idv. Le intenzioni di voto per le prossime regionali si distribuiscono alla stessa maniera, evidenziando tuttavia una propensione al voto maggiore per i praticanti. Infatti alla domanda: “Con che probabilità andrà a votare?” risponde “Certamente sì” il 69% dei praticanti a fronte del 60% dei non praticanti. Alla luce di queste considerazioni, e delle precedenti su Vendola e Bonino, risulta facile prevedere che i cattolici praticanti si schiereranno in Puglia in misura maggiora per Palese e Poli Bortone, mentre i non praticanti per Nichi Vendola, sebbene entrambi praticamente senza differenze pronostichino la vittoria del leader di Sinistra e Libertà. Meno scontata invece è la considerazione sul Lazio, tra un candidato del centrodestra proveniente dal mondo sindacale e presentatosi con un simbolo rosso e che richiama da vicino quello di Sinistra Democratica, e un candidato del centrosinistra, anticomunista e liberalista, che ha scelto il blu come colore della campagna. I cattolici praticanti appaiono leggermente più confusi: il 18% è ancora indeciso, il 10% ha dichiarato che non andrà a votare, circa il 70% si divide praticamente a metà tra i due candidati. I non praticanti appaiono invece molto più decisi, ma pendono (47,5% a 39,6%) a favore della Polverini. La sfida è trasversale e si preannuncia estremamente interessante.

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