Quale soluzione per la crisi spagnola?

Pubblicato il 13 Giugno 2012 alle 11:19 Autore: Federico Viotti

Un sintomo dell’inutilità di questa misura di emergenza è giunta quasi in diretta dai mercati che, proprio dopo l’ufficializzazione del manovra, hanno visto tutte le borse europee chiudere in calo, ad eccezione di Francoforte. Tutti gli indizi fanno propendere per l’ipotesi che il testimone sia passato nuovamente nelle mani dell’Italia, che sarà adesso oggetto di nuovi attacchi speculativi.

Questo tipo di interventi a pioggia hanno comportato la probabile uscita della Grecia dall’Unione Europea. Un paese che vale appena il 2% del PIL di tutta la zona euro ha ricevuto in due trance (nel 2011 e nel 2012) 110 e 130 miliardi di euro senza averne alcun beneficio. Anzi, è probabile che l’elevatissimo tasso di interesse a cui i prestiti sono stati concessi peserà in modo determinante sulla capacità di ripresa di questo paese. Servono invece degli interventi strutturali che permettano di ripensare il modello organizzativo dell’Unione, le sue modalità di intervento e probabilmente anche gli obiettivi a lungo termine che le istituzioni europee si prefiggono.

L'autore: Federico Viotti

Nato a Genova dove si è laureato in Scienze Politiche. Nel 2012 ha conseguito un PhD in Sociologia e Scienza Politica presso il Dipartimento di Studi Politici di Torino. Tra i suoi principali interessi di ricerca vi sono i partiti politici italiani e spagnoli, le elezioni primarie e i think tank.
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