Siete mai stati in un rifugio anti-aereo?

Pubblicato il 29 Luglio 2012 alle 15:42 Autore: L Undici

Il bombardamento più tragico ebbe luogo nel marzo 1938 quando un raid incessante di 41 ore causò quasi 1.000 morti. L’eco di quella “mattanza” (purtroppo presto superata da quanto accadde durante la Seconda Guerra Mondiale) fu così vasta che lo stesso Wiston Churchill evocò il coraggio del popolo di Barcellona quando il 18 giugno 1940, alla vigilia della “battaglia d’Inghilterra” (la lunga campagna aerea tedesca che causò circa 27.000 morti civili tra gli inglesi) diresse un famoso discorso ai suoi concittadini, proclamandosi certo che “..our countrymen will show themselves capable of standing up to it, like the brave men of Barcelona” (…i nostri concittadini si mostreranno capaci di resistere, come il coraggioso popolo di Barcellona).

Una volta seduti, ogni persona ne ha accanto un’altra e le sue ginocchia quasi sfiorano chi siede di fronte

La guida della visita è una ragazza catalana. Dopo quattro rampe di scale, ci dice che possiamo sederci. Siamo una ventina di persone. Ad entrambi i lati del cunicolo che in quel punto è quasi ad angolo retto ci sono panche di cemento. Un cartello dice che potevano ospitare 62 persone. Lei si siede proprio nell’angolo e noi da una parte e dall’altra. Ci dice che siamo proprio sotto il bar davanti al quale ci siamo incontrati qualche minuto prima. La galleria è alta circa due metri e larga circa uno e mezzo. Una volta seduti, ogni persona ne ha accanto un’altra e le sue ginocchia quasi sfiorano chi siede di fronte. Lo sguardo inevitabilmente finisce negli occhi altrui. E’ inevitabile immaginarsi lì, sotto Plaça del Diamant mentre fuori cadevano le bombe.

È la prima volta che visito un rifugio anti-aereo. Tuttavia non si tratta di qualcosa di alieno alla mia esperienza. La mia città (Bologna) fu pesantemente bombardata durante l’ultima guerra e cartelli che indicano l’ubicazione dei rifugi sono ancora ben visibili sui muri dei palazzi. Mia nonna trascorse nei rifugi molte ore tra il 15 luglio 1943 e il 18 aprile 1945. Per un anno intero ci scendeva con mia madre, nata nell’aprile 1944, una bambina di pochi mesi. Al termine di un bombardamento, uscirono dal rifugio, e la casa non c’era più: abbattuta da una bomba. Ho ascoltato molti racconti.

Ma questa volta, sotto Plaça del Diamant, in un rifugio anti-aereo catalano, circondato da una ventina di catalani, non sono io quello che stava sotto le bombe: io sono quello che le bombe le tirava…

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L'autore: L Undici

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