SDE, verso la casa del futuro

Pubblicato il 6 Settembre 2012 alle 11:20 Autore: Matteo Patané
sde

Altrettanto articolata sarà la struttura delle competizioni, allo scopo di coprire il più possibile tutti gli aspetti della qualità della vita quotidiana in una casa del futuro. Saranno dieci, come suggerisce il Decathlon del nome della sfida, le prove che le abitazioni dovranno affrontare:

  • Architecture, competizione a votazione della giuria, basata su designconfort e funzionalità degli spazi
  • Engineering and Construction, competizione a votazione della giuria, che valuterà le capacità costruttive dei vari team
  • Energy Efficiency, competizione a votazione della giuria, orientata sulla capacità degli ambienti e delle strutture abitative nella soddisfazione dei bisogni degli abitanti con il minor dispendio possibile di energia
  • Electrical Energy Balance, competizione basata sui parametri tecnici della casa, è incentrata sulle capacità di autosussistenza energetica della casa
  • Comfort Conditions, competizione basata sui parametri tecnici della casa, valuterà la capacità dell’abitazione di mantenere condizioni ambientali all’interno della soglia di vivibilità
  • Functioning of the house, competizione basata sui parametri tecnici della casa, riguarda la possibilità di espletare nella casa le normali attività del vivere quotidiano
  • Communication and Raising Social Awareness, competizione a votazione della giuria, riguarda la capacità del team di pubblicizzaree rendere accattivante il progetto lungo tutte le fasi della realizzazione
  • Industrialization and Market Viability, competizione a votazione della giuria, concerne le possibilità di industrializzazione del progetto
  • Innovation, competizione a votazione della giuria, valuta le soluzioni innovative presenti nei progetti
  • Sustainability, competizione a votazione della giuria, riguarda l’impatto ambientale della casa lungo tutte le fasi di progettazione

La candidatura italiana farà parte di una platea di venti proposte (+18% sul 2010) provenienti da tredici nazioni (+86% sul 2010), Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Giappone, Italia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Spagna, Ungheria, e parteciperà con il progetto MED in Italy, che ruota intorno all’idea di una casa adatta al clima mediterraneo, in grado quindi di sfruttare le peculiarità naturali di tale area per trarre dall’ambiente circostante la propria energia.

Banner del progetto MED in Italy

Il sito del progetto italiano è dotato di un’amplia area progettuale, che mostra l’elevato backgroundscientifico e tecnologico dietro la partecipazione del nostro Paese alla competizione.

Oltre naturalmente al patriottismo che spinge a tifare per MED in Italy, è indubbiamente una buona notizia che il nostro Paese sia in grado di competere ai massimi livelli con le principali potenze mondiali su un tema così sensibile e delicato come quello della sostenibilità energetica e ambientale delle abitazioni.
Per un Paese fortemente importatore di energia, si tratta di un settore chiave dell’intera economia nazionale: che un’équipe sia stata in grado di pensare, progettare e costruire abitazioni di questo genere, tanto più inserite in un contesto in cui la facilità di realizzazione su scala industriale e l’estetica hanno una parte rilevante, è una notizia che non può che far riflettere.
Forse, prima di trivellare le Isole Tremiti per avere qualche kilowattora di energia in più, sarebbe necessario dare maggior spazio a progetti come questo, e consumare parecchi kilwattora in meno…

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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