L’Assemblea nazionale del Pd, cosa c’è in gioco

Pubblicato il 5 Ottobre 2012 alle 16:24 Autore: Teresa Cardona
assemblea pd

Ma soprattutto per il segretario, che vedrebbe messa in discussione la sua leadership nel partito, proprio dal “massimo organismo dirigente del PD” come viene spesso chiamata l’Assemblea Nazionale. I cui componenti sono l’espressione delle diverse mozioni – Bersani, Franceschini, Marino – stabilite in quote percentuali in base agli esiti del congresso del 2009. E dove la componente di Bersani, uscita vincente, ha dunque la maggioranza.

La seconda parte del primo punto in discussione domani, parla di “regole di accesso per la partecipazione di candidati del PD alle primarie di coalizione”. Si dovrà stabilire quale tipo di soglia porre in termini di numero di firme da raccogliere a sostegno del candidato e/o percentuale di componenti dell’Assemblea Nazionale che dovranno sottoscrivere la candidatura. Un criterio “ragionevole” potrebbe essere quello di non penalizzare in partenza nessuno richiedendo soglie troppo alte, ma, al contempo, partire dal presupposto che chiunque si candidi alla premiership debba avere un consenso riconosciuto nel partito.

Il secondo punto dell’Odg recita “mandato al Segretario per la sottoscrizione dell’accordo politico e programmatico tra le forze del campo democratico e progressista e definizione delle regole per le primarie di coalizione”.

La frase “definizione delle regole per le primarie di coalizione” è quella su cui finora si sono scatenate le mille ipotesi, congetture, presunte proposte ecc… Di tutto e di più.

Le regole più importanti che al momento vengono “accreditate” (e quelle che più hanno suscitato polemiche) sono sostanzialmente due:
1) Istituzione di un albo pubblico degli elettori, a cui l’elettore dovrebbe pre-iscriversi prima del voto, diverso dal registro degli elettori utilizzato nella maggioranza delle Primarie di coalizione fin qui fatte. In questo modo si vorrebbe “mettere in sicurezza” la regolarità delle primarie, evitando che, persone non appartenenti al tradizionale elettorato di centrosinistra, si presentino a votare per influenzarne l’esito. Su questa “ipotesi”, facendo una grossa sintesi, si sono creati all’interno del Pd due schieramenti: chi vede come positiva la proposta dell’albo (“perché un nostro elettore dovrebbe aver problemi a rendere pubblica la sua adesione al nostro progetto politico?”) e chi invece la legge come un tentativo di limitare/restringere la potenzialità di coinvolgimento e partecipazione di tutti i cittadini, anche quelli che finora non sono stati elettori del centrosinistra, che potrebbero essere “scoraggiati” da un’adesione così formale e impegnativa, essere iscritti in un albo pubblico.

2) Istituzione del doppio turno. Qualora nessuno dei candidati raggiunga il 50% dei consensi, si prevede un doppio turno a cui – e qui è uno dei punti controversi – dovrebbero poter partecipare solo coloro che hanno già votato al primo turno.

Però, come si diceva all’inizio, sono al momento solo ipotesi. Infatti, a meno di 24 ore dall’inizio dell’Assemblea, ai componenti della stessa non è stato (ancora) inviato alcun documento e/o bozza di cui prendere visione. E questo, a dir il vero, non sembra un segnale molto positivo.

Appare comunque chiaro che sabato sarà una giornata importantissima per il PD, vista la rilevanza di quanto si discuterà e deciderà.

La sfida per il Partito Democratico sarà quella di dimostrarsi all’altezza di ciò che (ancora) rappresenta per tanti suoi elettori: forte e capace di discutere e confrontarsi con intelligenza. Dovrà allora essere un motore positivo delle primarie. Le primarie potranno essere una straordinaria occasione per creare attenzione intorno al PD, un’occasione che sarebbe delittuoso sprecare. Se il futuro, come dice Matteo Renzi, è adesso, che lo sappiano rendere il migliore possibile.

 

 

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Teresa Cardona

Teresa Cardona, laureata in architettura, art director e graphic designer, da alcuni anni si occupa di progetti di comunicazione strategica e di comunicazione politica. Fino al settembre 2011 è stata responsabile della comunicazione del Partito Democratico metropolitano milanese. Il suo sito personale è www.teresacardona.it
Tutti gli articoli di Teresa Cardona →