Assemblea del Pd: diario di una delegata “qualunque”

Pubblicato il 8 Ottobre 2012 alle 18:45 Autore: Teresa Cardona

Alcuni della “vecchia guardia” iniziano a sparare su Matteo Renzi. Perché non c’è (qualcuno fa notare che non è un membro dell’Assemblea e che ha dato la sua fiducia al segretario sul tema delle regole delle primarie. Ma non basta). Perché non è “adatto” (già sentita), perché addirittura “non è veramente del PD”, perché “non possiamo avere come nocchiero uno che si chiama Schettino” (Flavio Zanonato, sindaco di Padova), imbarazzante e deprimente, almeno per me.

Fortunatamente a ri-alzare il tono del dibattito arrivano Salvatore Vassallo e Piero Fassino.

Salvatore Vassallo ringrazia il segretario per l’atto di coraggio e di fiducia nel partito che sta nella sua scelta di voler rendere contendibile la  candidatura alla leadership, anche nel PD. Ricorda i principi dello Statuto che parlano di primarie aperte a tutti i cittadini elettori del centrosinistra. Rivendica il “nostro” modello di primarie  come il migliore del mondo, tant’è che anche i francesi ci hanno copiato (http://www.youdem.tv/doc/244337/salvatore-vassallo-assemblea-nazionale-pd.htm).

Finalmente un intervento “positivo”.

Piero Fassino, con la chiarezza che gli è propria, ci ricorda che abbiamo bisogno di una partecipazione di milioni e milioni di persone. Che la certezza delle regole è garanzia che il percorso e il risultato, qualunque esso sia, legittimi, in modo forte e inequivocabile il vincitore delle primarie che, per la prima volta, sono davvero contendibili (http://www.youdem.tv/doc/244352/piero-fassino-assemblea-nazionale-pd.htm).

Arrivano le conclusioni del segretario, sempre molto efficace quando parla “a braccio” (http://www.youdem.tv/doc/244344/relazione-conclusiva-di-pier-luigi-bersani-assemblea-nazionale-pd.htm). “Se usciamo bene da queste primarie e facciamo le cose per bene, a noi non ci ammazza più nessuno”.

Ora siamo al momento forse più atteso, si devono votare i dispositivi relativi a “sospensiva” dell’articolo 18 (!) dello Statuto per consentire altre candidature di esponenti PD (e per questo serve “il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti”  – art.42, comma 1), regole per le primarie e per la presentazione delle candidature, mandato al segretario a discuterle con il resto della coalizione (http://www.partitodemocratico.it/doc/244348/i-documenti-approvati-dallassemblea-nazionale-di-ottobre-2012.htm).

La presidente Bindi, con lo stile che la contraddistingue, chiede agli invitati di prendere posto nel “recinto” (cit) a loro riservato per lasciare posto nella platea ai soli delegati.

In sala si percepisce un’attenzione e un pathos molto intensi. Massimo D’Alema è in piedi davanti a me, continuo a tenerlo d’occhio…

Enrico Letta illustra il primo documento, quello sulle regole per le primarie e il mandato al segretario a discuterle con la coalizione. Franco Marini tenta un’incursione per ri-prendere la parola ma viene respinto. Si vota.

Unanimità. Si comincia bene.

Maurizio Migliavacca illustra il documento sulla sospensiva della norma dello Statuto.

“Chi è favorevole alzi la delega”.

La delegata della Sicilia seduta vicino a me, proprio non ce la fa a tirarla su sta benedetta delega, l’amica che è con lei le ordina di farlo…

E’ fatta – Matteo Renzi, Laura Puppato, Sandro Gozi, Stefano Boeri (forse) e chi altro vorrà – potranno candidarsi, salvo aver raccolto le firme del 10% dei delegati dell’Assemblea o del 3% degli iscritti.

Non sono neanche le quattro del pomeriggio e l’Assemblea si chiude. E si chiude bene. La saggezza auspicata all’inizio della giornata, alla fine ha prevalso.

La saggezza del segretario Bersani che ha difeso caparbiamente la sua scelta di aprire, contrastando tutti i tentativi di chiudere messi in atto da chi proprio non vuole capire cosa ci sta succedendo intorno.

La saggezza di Matteo Renzi che ha dato fiducia al segretario e ha accettato di affidarsi alle decisioni dell’Assemblea, smentendo nei fatti chi lo vuole o lo pensa “fuori” dal PD. Non è così.

Ora, come ha detto Piero Fassino, dobbiamo impegnarci perché le primarie siano un momento di straordinaria mobilitazione. Compito difficile e impegnativo. Ma si può fare, certo che si può fare.

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L'autore: Teresa Cardona

Teresa Cardona, laureata in architettura, art director e graphic designer, da alcuni anni si occupa di progetti di comunicazione strategica e di comunicazione politica. Fino al settembre 2011 è stata responsabile della comunicazione del Partito Democratico metropolitano milanese. Il suo sito personale è www.teresacardona.it
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