Termometro sportivo: guida all’ottava giornata

Pubblicato il 20 Ottobre 2012 alle 14:05 Autore: Fabio Maneri

Dopo l’aperitivo, viene la cena, che porta con sé un’altra sfida interessante. All’Olimpico, infatti, si confronteranno il Milan e la Lazio, alla ricerca di un posto tra le grandi. E’ una partita che porta ricordi amari, nella mente dei tifosi biancocelesti, ai quali tornerà alla mente lo scudetto strappato alla penultima giornata del campionato 1998-1999 dal Milan di Zaccheroni alla ricca Lazio di Eriksson e Cragnotti. Quell’anno, infatti, la Lazio era riuscita a prendere in mano il campionato, quando, alla 22° giornata, strappò il ruolo di capolista alla Fiorentina di Trapattoni, sconfiggendo l’Inter per 1-0 (gol di  Conceicao). Il Milan, partito con il ruolo di outsider, era subito dietro, a due punti di distanza, ma già dalla settimana successiva perse strada, con la sconfitta  contro la Roma e il pari nel derby. Alla 27° lo scontro diretto, all’Olimpico. La Lazio ha 7 punti di vantaggio sul Milan e il pareggio (0-0) sembrerebbe giovare ai biancocelesti. Solo che, come spesso accade, la prima impressione è sbagliata. La settimana dopo i rossoneri battono in casa il Parma e la Lazio perde il derby con la Roma (3-1). Quella successiva, il Milan asfalta l’Udinese in trasferta (1-5, doppiette di Boban e Bierhoff e gol di Weah, rete di Amoroso per l’Udinese), mentre la Lazio esce ancora sconfitta in casa per mano della Juve (ancora un 3-1 con doppietta di Henry e gol di Amoruso, intervallati dalla rete laziale di Mancini). Il Milan, ormai, è ad un solo punto dai biancocelesti. Da allora, la situazione resterà immutata, con una serie di vittorie per entrambe le squadre, fino alla penultima giornata, quando il Milan sconfiggerà in maniera netta l’Empoli (4-0, tripletta di Bierhoff e gol di Leonardo) e la Lazio sarà bloccata sul pari dalla Fiorentina (1-1, reti di Batistuta e Vieri). Il Milan supera la Lazio e, con una vittoria anche all’ultima giornata, vince il suo 16° titolo, forse il più inatteso. La Lazio, costruita per vincere, con campioni del calibro di Vieri, Mancini, Salas, Nedved e Veron, sarà costretta ad aspettare un’altra stagione, quando finalmente farà suo lo scudetto grazie al sorpasso al fotofinish sulla Juve, ingolfata in quel di Perugia.

La domenica si apre con un Cagliari-Bologna per pochi intimi (lo stadio Is Arenas non è ancora del tutto agibile). L’ultima vittoria del Bologna in terra sarda risale al dicembre del 1998, quando a segnare il gol del definitivo 1-0 fu Beppe Signori. Da allora 3 vittorie per i sardi e 3 pareggi, l’ultimo dei quali l’anno scorso per 1-1 con le reti di Conti e Di Vaio.

Alle 15.00 la partita più importante è Inter-Catania, nella quale i siciliani sono chiamati a sfatare il tabù San Siro, dove non hanno mai battuto i nerazzurri. L’anno scorso, però, è arrivato un pari per 2-2 con l’Inter che, in dieci minuti, è riuscita a recuperare lo svantaggio di due gol grazie a Forlan e Milito, che hanno risposto al vantaggio catanese ottenuto da Gomez e Izco. L’unico precedente risultato utile del Catania a San Siro risaliva addirittura a cinquant’anni prima, quando nella stagione 61-62 il Catania di Carmelo Di Bella ottenne il pari per 1-1 di fronte all’Inter del mago Herrera che si preparava, dall’anno successivo, a vincere tutto, in Italia e in Europa.

Ancora alle 15.00 si giocano anche Atalanta-Siena, Chievo-Fiorentina, Palermo-Torino, Parma-Sampdoria e Udinese-Pescara, mentre il posticipo vedrà di fronte allo stadio Marassi il Genoa di De Canio e la Roma di Zeman. Si tratta di una partita che, negli ultimi anni, ha sempre avuto ripercussioni importanti in casa giallorossa a causa delle numerose sconfitte subite. Nel 2009-2010 il 3-2 di marca genoana alla prima di campionato, accompagnato dal 3-1 della Juve nella giornata successiva, segnò la fine dell’avventura di Spalletti sulla panchina giallorossa, con l’arrivo di Ranieri. La stagione successiva lo stesso Ranieri vide la sua Roma, in vantaggio per 0-3 al sesto minuto del 2° tempo (Totti, Mexes e Burdisso), farsi recuperare e superare per 4-3 (doppiette di Palacio e Paloschi) e fu costretto a lasciare la squadra. Zeman e i tifosi della Roma possono iniziare a fare gli scongiuri del caso…

di Fabio Maneri