Termometro Finanziario: l’Italia verso la stretta fiscale, e verso una nuova recessione

Pubblicato il 29 Ottobre 2012 alle 12:57 Autore: Giovanni De Mizio
Mario Monti, Italia

Altro sintomo del populismo che morde è invece il lamento di Silvio Berlusconi, che, pur con un partito ridotto a uno straccio nei sondaggi, ha ancora dalla sua una folta pattuglia di persone fra Camera e Senato che potrebbero minare l’unica cosa che ancora tiene in piedi il Paese, ovvero la stabilità del governo. Se questo sarà l’andazzo, sembra proprio che il 2013 sarà l’anno del caos.

E passiamo ai principali appuntamento macro della settimana. Lunedì andranno in asta BOT a sei mesi, mentre la Germania renderà nota la stima preliminare dell’indice dei prezzi al consumo, misura dell’inflazione, molto cara ai tedeschi. Si attende un dato stabile. Martedì sarà la volta del tasso di disoccupazione tedesco, atteso in lieve rialzo, mentre l’Italia metterà in vendita BTP a 5 e 10 anni.

Il tasso di disoccupazione italiano verrà invece reso noto mercoledì, ed è atteso in lieve rialzo, come pure quello europeo, atteso poco più tardi. Conosceremo, per entrambe le aree, anche il tasso di inflazione (stima preliminare), atteso in frenata rispetta all’anno precedente, ma in rialzo rispetto al mese scorso. Negli USA il PMI di Chicago dovrebbe dare qualche segnale di prossima ripresa economica.

Giovedì conosceremo il PMI manifatturiero cinese, atteso in leggero recupero. Negli USA, oltre agli ultimi jobless claims prima delle elezioni del 6 novembre (previsti sempre sulle 370mila unità), sapremo se l’indice ISM manifatturiero riuscirà a non segnalare tempi bui per l’economia a stelle e strisce.

Tuttavia, come spesso accade, il giorno più importante sarà venerdì. Oltre al PMI manifatturiero italiano (atteso, ovviamente, sempre in depressione), sarà il giorno dell’ultimo report sull’occupazione prima dell’election day e con il quale Obama rischia di giocarsi la rielezione. Se infatti è vero che il mercato del lavoro sembra avere fermato la propria caduta, appare altrettanto reale che veri e propri segnali di ripresa non sono ancora tra noi.