D’Alema e il conflitto d’interessi

Pubblicato il 28 Maggio 2009 alle 00:13 Autore: Redazione
Massimo D'Alema

D’Alema e il conflitto d’interessi

Massimo D’Alema, intervistato da Repubblica TV, oltre ad affrontare i temi più dibattuti del momento, discute negli ultimi minuti della prima parte l’annosa questione del conflitto d’interessi. Per chi fosse interessato, ascolti dal minuto 28′ e 33” in poi.

http://tv.repubblica.it/copertina/massimo-d-alema/33179?video

Riassumo brevemente ciò che D’Alema ha affermato:

1. Nel 96 il governo Prodi I avvia la procedura parlamentare per proporre la legge. La legge viene approvata nella primavera del 98, relatore Franco Frattini. D’Alema la definisce inefficace. Cade il governo Prodi I nel dicembre dello stesso anno.

2. Nel governo omonimo D’Alema, egli incarica Stefano Passigli, senatore e giurista che si occupa di questi argomenti, di proporre una nuova e migliore legge. D’Alema lo nomina anche Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

3. Scontro parlamentare “violentissimo” (così lo definisce D’Alema) sulla legge. Nel 2000 il Senato approva la legge sul conflitto d’interessi. Cade il governo D’Alema. Il Governo di centro sinistra non porta avanti la legge alla Camera.

4. Nuovo Governo Berlusconi, in cui si ripropone una nuova legge (nuovamente Frattini come relatore). Passa la legge (2004), che risulta quella ancora vigente.

 

D’Alema ha ancora affermato una cosa che io giudico il punto da cui partire per l’analisi: egli afferma che qualunque legge sul conflitto d’interessi si presenti, Berlusconi troverebbe un modo per arginarla ed aggirarla, concedendo la propria parte di azioni ai figli o personaggi compiacenti. Quindi, secondo D’Alema, la questione del conflitto d’interessi non costituirebbe quella richiesta amletica che alcuni elettori di centro sinistra vorrebbero vedere presentata dal PD, poichè non risolverebbe il problema delle proprietà di Berlusconi (ed in generale di un qualunque privato cittadino che volesse dedicarsi alla politca senza rinunciare al controllo delle proprie aziende). D’Alema dichiara ancora che se è legittimo richiedere tale legge è molto più efficace affrontare il problema in sede politica, perchè un fenomeno politico, quale D’Alema definisce Berlusconi, si risolve in termini politici, non solo legislativi.
D'Alema e il conflitto d'interessi

Dunque, vediamo di fare chiarezza sull’argomento: prima di tutto, cosa si intende per conflitto d’interessi e cosa comporta?

Il conflitto d’interessi, come il termine stesso enuncia, è un’incompatibilità evidente tra gli interessi personali di un individuo e la carica che tale individuo riveste. Un esempio chiarifica il tutto: se siete proprietario/a di un’azienda che produce automobili e venite eletto/a come assessore ai trasporti per il vostro comune, capirete bene che i vostri interessi personali non vi consentirebbero di essere imparziali quando agite in qualità di funzionario della cosa pubblica.

Ancora.

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