Ilvo Diamanti ed i TG nazionali: crollo di fiducia negli ascoltatori

Pubblicato il 22 Ottobre 2009 alle 17:26 Autore: Redazione

Ilvo Diamanti ed i TG nazionali: crollo di fiducia negli ascoltatori

 

Ilvo Diamanti ed i TG nazionali: crollo di fiducia negli ascoltatori

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In un nostro recente articolo, L’impatto della televisione sulla scelta politica, abbiamo analizzato quanto conti la televisione nella vita politica italiana. Il nuovo libro di Ilvo Diamanti, “Sillabario dei Tempi Tristi“, Ed. Feltrinelli, presentato a Repubblica TV, mette in evidenza molti degli aspetti già da noi sottolineati.

L’Italia viene descritta da Ilvo Diamanti come: “Plaga immobiliare senza senso“, nella quale vi è un’attenzione morbosa agli spazi televisivi: per tale motivo i TG sono considerati come il maggior predittore (marker) di voto dal 1994 ad oggi. Questo è avvalorato dal fatto che il 90% degli italiani si informa quotidianamente tramite la TV.

Discorso diverso per i quotidiani: essi non hanno perso il loro peso ma si dimostrano una categoria molto catalogata. Divenuti un simbolo di status sociale, solo un italiano su 3 li legge costantemente, prevalentemente persone adulte/anziane, istruite, più uomini che donne, maggiormente orientati per il centrosinistra. A fronte di questo andamento si registra un raddoppio delle persone che si informano tramite digitale terrestre e satellite, particolarmente i giovani, a causa dell’evoluzione tecnologica presente nei media globali.

Argomento però centrale dell’intervista a Diamanti è la questione dei TG: Diamanti afferma che si nota un ridisegno delle graduatorie della fiducia nei TG italiani negli ultimi anni, con un evidente crollo di fiducia nei TG “ammiragli”.

Per esempio, 63,6% di fiducia contro il 69% per il TG1 negli ultimi 2 anni. Rimane il TG nazionale più ascoltato, ma non il più attendibile. La percezione degli elettori è che il TG1 si sia spostato gradatamente da una posizione più centrista degli anni passati verso il centrodestra. Ancora più acuto l’andamento per il TG5. La distinzione tra Rai e Mediaset risulta sempre meno accentuata, soprattutto tra i canali più importanti (Rai1 e Canale5).

Il TG3 continua a mantenere intatto il propio bacino d’utenza e grado di fiducia.

I TG regionali invece sono in controtendenza, osservando un aumento di fiducia, dal 71,5% al 72,8%; indicatore di una chiara volontà di maggior informazione locale e non filtrata da ragioni politiche nazionali.

Aumentano il consenso soprattutto i TG degli altri canali, come per esempio RaiNews24 ed il TG de “La7“.

Tutto questo è evidenziato dal seguente istogramma relativo alla percezione del conflitto d’interessi e libertà di informazione in Italia

Conflitto d'Interessi

6 italiani su 10 ritiengono che i media condizionino la vita politica italiana, mentre 1 su 2 come vulnus alla libertà di informazione, anche nell’elettorato di centrodestra.

Per gli ascoltatori che guardano la televisione per più di 4 ore al giorno, questa tendenza diminuisce drasticamente, facendo emergere una minore attenzione per la concentrazione di media nelle mani di una sola persona, per la la libertà d’informazione e per l’influenza dei media nella vita politica.

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