Recensione: «In 10 parole», di D. Franceschini

Pubblicato il 30 Gennaio 2010 alle 00:18 Autore: Livio Ricciardelli
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Recensione: «In 10 parole», di D. Franceschini

 

Recensione: «In 10 parole», di D. Franceschini

Nel corso dell’anno scolastico 1974-1975, in un liceo scientifico di Ferrara, uno studente sedicenne segue un’assemblea scolastica “innamorandosi” della politica.

 

Questa passione lo porta ad attivarsi all’interno del proprio istituto e a presentare, insieme ad altri studenti, una lista per l’elezione dei primi decreti delegati.

 

Il ’68 appare, soprattutto agli occhi di adolescenti, abbastanza lontano, e ci si avvicina inesorabilmente verso quel biennio tragico che sarà il ’77-’78, culminato nel rapimento Moro, e verso i “pessimi anni’80”.

Ma, nonostante le avvisaglie del declino, alcuni eventi stimolano quel giovane alla partecipazione politica: dopo la disfatta democristiana alle amministrative del 1975, Benigno Zaccagnini viene chiamato alla guida della Dc e avrà modo, nel corso delle elezioni del 1976, di sventare il temuto sorpasso del Pci di Berlinguer. Sempre in quel periodo emerge l’attività nella zona padana di Don Primo Mazzolari per la sua nuova rivoluzione cristiana.

È quindi in un tempo di lento declino apparente che scatta la molla della partecipazione politica.

Ed è proprio questo l’incipit dell’ultimo libro di Dario FranceschiniIn 10 parole. Sfidare la destra sui valori che, interessandosi alla politica a scuola, avrà modo di essere eletto rappresentante d’istituto grazie alla lista già citata, poi consigliere comunale, assessore e via via verso la politica nazionale fino ad arrivare ad essere, seppur per soli otto mesi, segretario del Partito Democratico, una forza politica sognata per anni in grado di fare quella giusta sintesi delle migliori tradizioni riformiste che per decenni hanno contrassegnato la vita politica nazionale

Il libro infatti è proprio una raccolta di dieci discorsi che l’allora segretario del Pd fece in giro per l’Italia proponendo la sua ricandidatura alla guida del principale partito riformista italiano. Pur sconfitto da Pierluigi Bersani nelle primarie del 25 ottobre, il consenso di un milione di elettori ha spinto l’attuale capogruppo alla Camera del Pd a fare una “summa” di ciò è stata la sua azione politica, i suoi propositi e le sue aspirazioni politiche.

Spesso i luoghi comuni riguardanti l’ultimo dibattito congressuale interno al Pd dipingono un quadro fatto di accuse reciproche, problemi statutari e mancanza di contenuti programmatici (se esclusi i perenni riferimenti a fantomatici partiti leggeri, pesanti, liquidi e gassosi). Ma in “In 10 parole” si coglie in realtà una certa specificità contenutistica nella proposta politica, oltreché una certa visione etica ed universale dell’agire politico.

 

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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