Dal Blog: Bersani vs Renzi

Pubblicato il 28 Novembre 2012 alle 23:08 Autore: Alessandro Siro Campi
Dal Blog: Bersani vs Renzi

Bersani parla di lotta all’evasione fiscale: meno contante, più tracciabilità, lotta ai paradisi fiscali. I risultati possono esserci.
Renzi ribatte che il centrosinistra ha responsabilità (meno del centrodestra dei condoni). 140 miliardi. Noi cosa abbiamo fatto? Troppo poco (Renzi scorda Padoa-Schioppa). Critiche (giustissime) a Equitalia e al mancato accordo con la Svizzera. Incrociare le banche dati può portare a colpire i grandi evasori e ridurre la pressione fiscale.
Bersani fa notare che l’accordo con la Svizzera è un condono (ed è sempre sbagliato).
Oggettivamente, ha ragione Bersani.

Renzi dice che il sogno sono gli Stati Uniti d’Europa capace di avere una politica vera e una politica estera. Basta dire che l’Europa chiede le riforme, il debito pubblico dev’essere ridotto perché è un male per i nostri figli.
Bersani dice che senza un progetto comune e senza solidarietà comune siamo inutili. C’è una piattaforma comune per dare lavoro recuperando soldi dalla finanza. Gli Stati Uniti d’Europa non sono un’utopia, sono l’alternativa al disastro.
Parer mio, sono ovvietà.

Renzi attacca il fatto che conoscere qualcuno è meglio che conoscere qualcosa. Ci dovrebbe anche dire come. E lo stesso per il problema della semplificazione. Giusto semplificare, ma come?
Bersani attacca la destra che ha diviso sud e nord. Tornare a parlare di mezzogiorno in chiave nazionalità. Le riforme serviranno per il sud. Va corretto il modo in cui i soldi vanno al sud premiando chi fa qualcosa per tutti. Ancora a mio parere manca il come.

Industria: secondo Bersani lo Stato deve tornare a governare dando aiuto settore per settore. Politiche come quelle fatte dal governo Prodi. Concordo con lui.
Renzi non risponde e parla d’altro per 30 secondi. Poi fa natore come gli interventi statali sono stati uno spostare avanti il problema senza affrontarlo davvero. Ha più che ragione, non c’è stata politica industriale forte e coraggiosa neanche con Prodi (anche se Bersani può citare e cita importanti risultati del governo di cui ha fatto parte e giustamente chiede di non mischiare e mettere sullo stesso piano tutto).

Renzi parla del dimezzamento dei Parlamentari, che è demagogico e inutile o dannoso, meno sono i Parlamentari più facile è corromperli. Renzi ha ragione solo sul fatto che bisogna esigere persone senza precedenti penali.
Bersani, purtroppo, non risponde a tono ma fa proposte simili.
L’unica proposta ragionevole è il tetto a stipendi/pensioni.
Meno male che Bersani fa notare che senza finanziamento pubblico fanno politica solo i ricchi.
Renzi non ha tutti i torti che non si può ignorare il referendum sul finanziamento pubblico con rimborsi superiori alle spese.

Sulle pensioni hanno ragione entrambi: no pensioni insostenibili, no scaloni e esodati.

Valorizzare gli insegnanti e sistemare gli edifici che crollano. Banale. Ma non lo fa nessuno.

Su come rendere stabili i governi le risposte sono patetiche. Entrambe.

Come stanare l’elettorato che ha votato Vendola, tipo parlare di Vendola che ha sfiduciato Prodi. Matteo non lo sta facendo benissimo.

Bersani ricorda Vassallo, il sindaco pescatore ucciso dalla mafia. Sono spesso dei nostri quelli che pagano con la vita.

Renzi dice chiaro che l’UDC deve stare fuori e aggiunge “spero che nel pacchetto Casini non ci sia la Bossi-Fini e ciò che ha fatto con Berlusconi”. Sono d’accordo.

Renzi dice 10 ministri. Assurdo.
Bersani dice 20 con ricambio. Vedremo.

Sui diritti civili Bersani dice “Norme ragionevoli”. Che genere di diritti danno norme ragionevoli? Un po’ di concretezza.

Tre cose da fare subito. Bersani: chi nasce in Italia è italiano, legge contro la corruzione, sostegno al lavoro.
Renzi: semplificazione e certezza del diritto, ridurre la burocrazia, piano innovazione e digitale.
Fatele tutte e sei subito.

Sugli F35 ha ragione Renzi: che idea di esercito europeo abbiamo?

Entrambi gli appelli finali danno speranza. Chiunque vincerà sarà un ottimo leader per il centro-sinistra. Ricordare che i sogni danno senso, che non bisogna lamentarsi ma fare le cose in modo diverso, che bisogna guardare le cose dal punto di vista di chi ha più bisogno e che governare è cambiare le cose insieme sono i primi passi per cambiare questo Paese.

Stasera si è discusso per due ore di politica. Chi altri lo fa?

Mentre il diritto di scegliere negli altri schieramenti tra un “vaffanculo” e un “mi consenta” si scioglie, nel centrosinistra si discute e si sceglie.

 

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L'autore: Alessandro Siro Campi

Alessandro Siro Campi nasce nel 1975. Si laurea nel 2000 in Ingegneria Informatica e consegue il dottorato nel 2004. Dal 2005 è ricercatore presso il Politecnico di Milano dove si occupa di Web e di interrogazioni e mining dei dati. Il suo blog personale è Alesiro
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