Monti compie una mossa politica. E inguaia Berlusconi

Pubblicato il 10 Dicembre 2012 alle 18:15 Autore: Livio Ricciardelli
monti e berlusconi

O un atto di cattiveria gratuita da parte del Professore (ma a che pro?) o una mossa politica in chiave anti-Berlusconi.

Quest’ultima ipotesi può cambiare le carte in tavola.

-I nuovi attori in campo: Il tema a questo punto è: Monti si candiderà?

Un dilemma che blocca molti attori politici. Nonostante tutto al verità è stata pronunciata qualche settimana fa dal Capo dello Stato che, ricordando la nomina di Monti a senatore a vita nel novembre 2011, ha ricordato come sia sostanzialmente incadidabile. E’ quanto mai probabile che Monti si attenga alla linea tracciata dalla prassi e dal Presidente della Repubblica con cui l’intesa cordiale è ancora salda.

Quali sono allora le conseguenze politiche allora? E’ probabile che Monti, esplicitamente o implicitamente, sostenga un determinato raggruppamento politico in queste elezioni. In funzione anti-PdL (che tra l’altro fa di tutto per rieditare un asse con la Lega Nord, la candidatura di Maroni e la spina staccata al governo dovrebbe riavvicinare le posizioni, e la Destra ovvero due formazioni storicamente ostili a Monti).

In questo modo Mario Monti svolgerebbe un ruolo politico analogo a quello di Charles de Gaulle nella prima fase della Quarta Repubblica Francese: ispiratore di un movimento politico a cui però aveva vietato, anche con un solo aggettivo, di rifarsi a lui nella denominazione e nel simbolo.

Da qui il desiderio di Montezemolo di candidarsi per poter, con la benedizione di Monti, porsi come attore politico in grado di proseguire la sua agenda. Al tempo stesso la polarizzazione (il cosidetto “Muro) che oggi Monti rappresenta per il sistema politico italiano potrebbe polarizzare la situazione e favorire quegli esponenti terzo polisti (Bonanni e il leader delle Acli Olivero) che vedono di buon occhio un accordo pre-elettorale con la coalizione Italia. Bene Comune.

In questo modo i centristi non verrebbero schiacciati da bipolarismo Bersani-Berlusconi, scongiurerebbero la nascita di una formazione centrista filo-Pd guidata da Tabacci e Giacomo Portas e di fatto formerebbero assieme al Pd una coalizione “filo-Montiana” solo per il fatto che si tratterebbe di uno schieramento politico alternativo a Berlusconi.

Che della morte anticipata del governo del Professore ha fatto la sua prima bandiera in questa campagna elettorale

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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