Sondaggio Ipsos: crescono ancora le terze forze

Pubblicato il 5 Febbraio 2013 alle 23:05 Autore: Giuseppe Martelli

E’ molto difficile dire se nel sondaggio Ipsos questa settimana sia possibile riscontrare l’effetto delle proposta shock sulla restituzione dell’ Imu. Come ricordato da Pagnoncelli gli effetti sull’elettorato non sono immediati e quindi sarà indispensabile aspettare gli ultimi sondaggi per avere indicazioni più chiare.

Analizzando i numeri notiamo il continuo calo del Pd ed una leggera crescita del Pdl. Tra la due coalizioni rimangono comunque oltre otto punti percentuali, un distacco ancora molto importante per rendere credibile una possibile rimonta. Cresce rispetto a Gennaio Grillo che raggiunge quasi il 15% come la coalizione guidata da Monti.

Stabili gli altri partiti che non fanno registrare particolari sconvolgimenti anche se qualcosa potrebbe muoversi nell’area della sinistra visto che la Lista Rivoluzione Civile guidata da Ingroia si avvicina pericolosamente alla soglia del 4%. Questo aspetto potrebbe risultare determinante considerato l’appello al voto utile fatto da Bersani negli ultimi giorni; in definitiva potrebbe ripetersi lo stesso effetto Pd-Veltroni e Sinistra l’Arcobaleno nel 2008.

sondaggio ballaro ipsos 5feb

 

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Rimane nel sondaggio Ipsos ancora un terzo dell’elettorato che si astiene o risulta indeciso e questo elemento, specialmente per la maggioranza in Senato, sarà determinante. Naturalmente gli ultimi giorni della campagna elettorale saranno intensi ed è lecito aspettarsi qualche proposta forte da parte dei leaders delle varie coalizioni. In questa particolare competizione sia Bersani che Vendola appaiono fortemente penalizzati visto che, da futuri membri di un governo, dovranno rendere conte di promesse troppo ardite e non realizzabili.

Infine rileviamo il ritorno della parola spread all’interno della competizione elettorale tra i partiti e questo avverte tutti rispetto alla possibilità concreta di un nuovo ingresso nell’agenda politica dei temi legati ai vincoli europei e all’Europa in generale. Una prospettiva quasi auspicabile considerato il livello non esaltante di alcuni confronti televisivi visti negli ultimi giorni.

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