Bersani prova del nove tra Grillo Pdl Quirinale

Pubblicato il 6 Marzo 2013 alle 18:47 Autore: Carlandrea Poli
Napolitano e Bersani

Dunque, si potrebbe rispondere ad una domanda: perché insistere sull’incarico a Bersani? Costituzionalmente parlando è un’ipotesi irrealizzabile, politicamente però la pelle ai suoi (intesi come inner circle dei giovani turchi e dello staff presidenziale) deve provare a salvarla, restando in campo e aprendo ad accordi molto fantasiosi col Movimento 5 Stelle. Meglio essere urticanti per far passare il messaggio: gli otto punti proposti da Bersani sarebbero stati ottimi per attirare in campagna elettorale a calamitare una parte dello scontento, ma con i singoli parlamentari grillini non può scoccare questa scintilla.

Per tre motivi:

1) Bersani ha costruito il suo profilo di premier su altre issues e con un’immagine alternativa all’antipolitica;

2) I grillini sono consapevoli di essere soltanto all’inizio e di avere come mission primaria di mandare l’intero Pdl e l’intero Pd a casa. Un lavoro compiuto a metà dagli elettori, l’altra metà potrebbe essere completata con l’alzata di genio di Bersani. Arriviamo dunque al punto.

3) Se i grillini si vedranno recapitare spontaneamente l’ordigno per porre fine alla legislatura e alla carriera di Bersani saranno ben lieti di innescarlo e di ripresentarsi dagli elettori da gente che mantiene le promesse.

Incomprensibile poi il tentativo di incolpare preventivamente Grillo di un naufragio di un governo di centrosinistra, alla stregua di quanto in passato è stato fatto con Bertinotti e con la sinistra radicale. Il “nostro”, Bersani deve essersi perso qualche tappa della campagna elettorale del MoVimento 5 Stelle ferocemente critica proprio col Pd dopo lo scandalo Mps.

Anche questa la dice lunga su quanto poco sia stato metabolizzato il change politico di febbraio. Bersani e i suoi pensano ancora che il cleavage fra gli elettori resti in misura predominante quello destra/sinistra. La cosa più naturale da pensare per lui è che il MoVimento sia pertanto assimilabile ad una delle molte creature scappate di mano dal centrosinistra. Non realizzando che Grillo non è un compagno che sbaglia, ma l’artefice di un cleavage nuovo di zecca fra politica (incarnata dal frame Pdl-Pdmenoelle) e l’antipolitica 5 Stelle che riunisce istanze ed elettori un tempo di destra e di sinistra.

L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
Tutti gli articoli di Carlandrea Poli →