Intrecci di governo, congressi e serrate: la settimana scandinava

Pubblicato il 11 Aprile 2013 alle 10:24 Autore: Antonio Scafati

Il leader Stefan Löfven ha dichiarato che l’obiettivo del suo partito sarà costruire una società che funzioni come una famiglia felice, dove ogni membro fa la sua parte. Göran Eriksson, analista dello Svenska Dagbladet, ha sottolineato come siano le stesse parole utilizzate nel 1928 da Per-Albin Hansson, primo ministro laburista negli anni ’30 e ‘40.

Eguaglianza, lavoro, partecipazione: sono questi i pilastri su cui Löfven dice di voler edificare la nuova Svezia, ammesso che riesca a vincere le elezioni del 2014. Nel frattempo un risultato sembra averlo portato a casa. Il congresso dei laburisti era atteso anche per valutare i rapporti di forza all’interno del partito. C’erano infatti da assegnare diverse poltrone nei ruoli nevralgici. Non è stato facile. Una situazione insolita nella storia dei laburisti, ha scritto il quotidiano Aftonbladet sabato mattina. Alla fine un accordo c’è stato. Ma per capire quanto sia stabile occorrerà del tempo.

La Danimarca invece è ancora alle prese con lo stallo nelle trattative tra sindacati degli insegnanti e Associazione dei comuni. In vecchio contratto di lavoro è scaduto a Pasqua e un nuovo accordo ancora non c’è. Le aule delle scuole restano deserte: centinaia di migliaia di studenti a casa e decine di migliaia di docenti in piazza a formare catene umane. Alcuni esperti di diritto hanno sottolineto come gli insegnanti non abbiano mai avuto una chance di spuntarla nel conflitto con i datori di lavoro.

Un esito annunciato, in pratica, e non è la prima volta che sui giornali danesi lo si scrive. Inoltre sembra che  governo e Associazione dei comuni avessero già stabilito mesi fa i nuovi parametri economici da adottare, molto prima che le trattative incominciassero. La politica per ora resta al di fuori dello scontro. I partiti continuano a dire che insegnanti e comuni devono trovare tra di loro una soluzione, nel pieno rispetto del sistema danese di risoluzione dei conflitti tra le parti.

Qualcosa però scricchiola e non da questi giorni: l’Alleanza Rosso-Verde, che appoggia dall’esterno il governo guidato dai laburisti, potrebbe fare pressioni affinché l’esecutivo intervenga per facilitare un’intesa. Per ora nessun intervento esplicito è stato annunciato. Quella che si sta combattendo nel piccolo paese scandinavo, del resto, non è solo una battaglia tra insegnanti e datori di lavoro: in gioco ci sono anche le future relazioni sociali, e il modo di risolvere le controversie. La strada che prenderà la Danimarca nei prossimi anni passa per le decisioni che verranno prese nei prossimi giorni.

 

 

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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