Nucleare: il problema delle scorie radioattive (I)

Pubblicato il 10 Giugno 2011 alle 11:52 Autore: Matteo Patané

In realtà la reazione descritta dalla formula non costituisce il risultato certo della fissione nucleare, ma solo quello più probabile: la distruzione degli atomi di 235U mostra infatti elevata dipendenza dalle modalità di impatto del neutrone alimentante con l’atomo stesso, e a seconda della collisione possono prodursi coppie di prodotti di fissione che spaziano per un’ottantina di tipologie di nuclei differenti, con masse da 73 a 159 UA.
Tra i principali e più pericolosi prodotti di fissione si evidenziano 126Sn, 90Sr e 137Cs tra quelli a media/lunga durata, e 131I tra quelli con vita breve.

  • 126Sn viene prodotto nello 0,02% delle fissioni nucleari, ha un tempo di dimezzamento pari a 230.000 anni ed emissioni di tipo β e γ. L’energia di decadimento è dell’ordine di circa 4 MeV, rendendo questo isotopo dello Stagno uno dei più pericolosi, al netto della scarsa quantità prodotta, a causa della semplice potenza delle radiazioni emesse;
  • 90Sr ha uno yield del 4,51%, fattore che lo rende uno dei prodotti secondari di fissione più comuni, ha un tempo di dimezzamento di poco meno di trent’anni, un tipo di decadimento β ed energia di decadimento di poco meno di 3 MeV. Lo Stronzio è un noto bone seeker, ovvero un elemento con elevatissima capacità di fissarsi alle ossa, al punto che il corpo umano riesce a fissarlo meglio ancora del calcio. Se da un lato questo permette di utilizzare gli isotopi stabili di questo materiale per le cure contro l’osteoporosi, dall’altro la capacità di dello 90Sr di legarsi alle ossa e da lì emettere radiazioni lo rende una fonte pericolosissima da un lato di tumori alle ossa, e dall’altro, contaminando il midollo, di leucemia;
  • 137Cs è il risultato di circa il 6,01% delle fissioni, ha un tempo di dimezzamento stimabile in circa 30 anni, con decadimento di tipo β ed energia di circa 1,1 MeV. Il risultato del decadimento del 137Cs è il 137mBa, un materiale a sua volta instabile che emette raggi gamma. Il Cesio si fissa facilmente ai tessuti muscolari del corpo, ed esperimenti condotti sugli animali hanno mostrato come una concentrazione di 137Cs superiore a circa 45 μg/kg sia da ritenersi mortale;
  • 131I si forma nello 2,88% delle fissioni nucleari, ha tempo di dimezzamento di 8 giorni, decadimento β ed energia fotonica a circa 190 keV. Lo Iodio, a causa delle caratteristiche del suo decadimento, ha alto impatto sulle cellule, provocandone mutazioni o, in caso di esposizione a dosi elevate, l’apoptosi. Questo fenomeno, unito alla sua capacità di interazione con la tiroide, rende l’131I una delle principali cause di tumore alla tiroide, specialmente nel caso di cellule esposte a piccole dosi di radiazione, sufficienti a scatenare la mutazione ma non a provocarne la morte. Dato il decadimento molto breve,131I diventa un elemento di pericolosità più nel caso di incidenti o fughe di materiale radioattivo che nel consueto processo di gestione delle scorie.

I neutroni liberati dal processo di fissione nucleare possono andare incontro a tre destini differenti: perdersi senza ulteriori collisioni; collidere con un nuovo atomo di materiale fissile, propagando la fissione; collidere con un elemento inerte.
Il secondo ed il terzo caso meritano tuttavia approfondimenti ulteriori.
Tra i vari modi in cui può risolversi la reazione tra 235U ed ul neutrone, è possibile, qualora l’impatto avvenga a bassa energia, che non si verifichi una vera e propria fissione, quanto un assorbimento:

235U + n → 236U + γ
236U + n → 237U → 237Np + β

Il 237Np è forse il più pericoloso transuranico che si possa formare a seguito di una reazione di fissione nucleare: ha un tempo di dimezzamento superiore ai due milioni di anni, un decadimento di tipo α ad alta energia (circa 5 MeV) verso altre forme altamente instabili, che necessitano di circa altri 200.000 anni per arrivare all’isotopo stabile 209Bi. In realtà il tempo di smaltimento del 237Np è molto più lungo di quanto possa far pensare il suo tempo di dimezzamento, perché quanto decade viene rimpiazzato da altre reazioni: 237Np è infatti il risultato del decadimento di 241Am, anch’esso un prodotto transuranico di fissione, venendo quindi rimpiazzato nel tempo e mantenendo inalterata la sua pericolosità.

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
Tutti gli articoli di Matteo Patané →