Grillo e la promessa sulla ineleggibilità di Berlusconi

Pubblicato il 21 Maggio 2013 alle 13:16 Autore: PromessePubbliche

Grillo e la ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Si riunisce oggi al Senato la Giunta per le elezioni e dovrà subito affrontare un tema delicato, l’elezione del proprio Presidente.

Per legge gli organismi di controllo parlamentare, come lo è la giunta, vanno all’opposizione. Dunque uno dei senatori di SEL, Movimento 5 Stelle o Lega dovrà essere eletto.

Sulla carta, però, su 23 membri della Giunta, SEL con Pd e pentastellati hanno 13 componenti e dunque potenzialmente possono eleggersi il Presidente.

In tanti, naturalmente, legano il destino della designazione del Presidente dell’organismo di controllo alla mozione che da tempo Beppe Grillo e i suoi hanno annunciato di voler presentare circa la (presunta) ineleggibilità di Silvio Berlusconi.

Tecnicamente i deputati del Movimento 5 Stelle richiamano la legge 361 del 1957 che dispone che i beneficiari di concessioni pubbliche (come quelle televisive) siano ineleggibili. Ma sul tema il dibattito tra i costituzionalisti e gli esperti di diritto è molto aperto ed al riguardo ci sono più correnti di pensiero. Non a caso, negli anni scorsi, per cinque volte, alla Camera dei Deputati il centrosinistra ha respinto ogni richiesta di ineleggibilità del Cavaliere.

In ogni caso a seconda di quale maggioranza si formerà per scegliere il Presidente si potrà anche comprendere il futuro voto sulla mozione anti-Cav. Inutile sottolineare che a rischiare non è solo il PDL ma la tenuta complessiva del Governo Letta-Alfano. Imprevedibili sono le conseguenze per la tenuta dell’attuale maggioranza qualora il Pd dovesse accordarsi con Sel e pentastellati in sede di elezione del Presidente della Giunta. La partita resta apertissima: da diverse settimane Vito Crimi, capogruppo 5 Stelle al Senato, ha promesso che andrà fino in fondo sulla questione ineleggibilità di Berlusconi.  Luciano Violante (Pd) è invece contrario alla ineleggibilità di Berlusconi. “Per tre o quattro volte, nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato contro l’ineleggibilità. Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta”.

Intanto il presidente della commissione giustizia del Senato Nitto Palma lancia un avvertimento al Pd “Ieri ha tentato di non far eleggere i grillini. Oggi potrebbe sostenerli nel dichiarare ineleggibile Berlusconi. Evidentemente vogliono vincere correndo da soli. In ogni caso- conclude Palma – se il segnale politico che viene dalla giunta propende per l’ineleggibilità di Berlusconi non c’è molto da aggiungere”. Il governo quindi è appeso all’esito di questa votazione.  In serata sull’argomento è intervenuto anche il diretto interessato Silvio Berlusconi. “Sono venute fuori delle ipotesi divertenti mi sembra che qualcuno abbia portato avanti l’ipotesi di ineleggibilità del sottoscritto dopo 20 anni di voti di milioni di italiani”.

A cura di Paolo Trapani – www.promessepubbliche.com

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