La missione impossibile di Epifani

Pubblicato il 22 Maggio 2013 alle 10:18 Autore: Dario Cafiero

Il tutto avallato ed aiutato da un debole Bersani, che ha imposto, in occasioni delle primarie dello scorso novembre, regole quasi fantozziane per cercare di arginare l'”egomostro” fiorentino. Una concatenazione di errori che trova il suo vertice nella decisione di ammanettarsi – mani e piedi – al timone della “Perla Nera” berlusconiana, cioè il governo Letta.

Quindi, cosa rimane? Rimangono i “cespugli”: i gruppi vicini a singoli personaggi che si sono apertamente smarcati (come i vari Puppato o Civati), rimangono i giovani di OccupyPd (che, comunque, sono cresciuti in formazioni giovanili – prima Sinistra Giovanile poi Giovani Democratici – dove i blocchi interni si muovono ad immagine e somiglianza del Pd) e quelli che, sconfitti, iniziano a guardarsi intorno, vedendo Fiom, SeL ed il Movimento Cinque Stelle appropriarsi di quelle piazze un tempo orgoglio del centrosinistra.

Da dove ripartire? Non dai bocconiani – per carità, l’Italia ha già pagato questo pegno – ma molto più realisticamente da quelle parti della famosa ‘base’ che nella realtà ci vive davvero, e che non rincorre hashtag, poltrone delle fondazioni o che ride alle performance di Maurizio Crozza, senza capirne minimamente il significato.

L'autore: Dario Cafiero

Laureato in Comunicazione politica all'Università di Firenze con una tesi sul linguaggio politico di Mario Monti prima delle elezioni politiche del 2013. Collabora con l'Unità e al Corriere Nazionale, ed alla campagna elettorale regionale 2010 per il candidato di centrosinistra. Dal 2011 all'ufficio stampa della giunta provinciale di Firenze. Appasionato di politica e giornalismo, ultimamente scopre (dal divano) il fantastico mondo del basket
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